Dopo la chiusura del processo con rito abbreviato nei confronti di Selene e Massimo Bartolini, con le condanne anche 5mila euro di risarcimento morale per settanta lavoratori, il comitato degli ex lavoratrici e lavoratori di Bames e Sem di Vimercate ha diramato una nota sulla sentenza del Tribunale di Monza. “A distanza di quasi 3 anni dalla richiesta di rinvio a giudizio venerdì 4 dicembre 2020 è stata emessa una importante sentenza da parte del giudice per l’udienza preliminare – scrivono – Il Tribunale di Monza riconosce i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ex Bames (…) In tutti questi anni, fin dall’inizio del fallimento (ottobre 2013), un gruppo di lavoratrici e lavoratori, ha continuato a ritrovarsi periodicamente (almeno 2 volte al mese), in aula RSU all’interno della loro ex azienda per condividere e attenuare le difficoltà emotive relative alla perdita del lavoro e nello stesso tempo favorire la comune conoscenza del prosieguo delle vicende giudiziarie, consuetudine che si è interrotta solamente a causa delle normative legate alla pandemia”.
Gli ex dipendenti hanno ringraziato Gigi Redaelli (ex segretario FIM Cisl): “che ci ha seguiti da sempre e ha continuato a farlo anche dopo che è andato in pensione”, mentre Gianluigi Riva (ex delegato sindacale RSU) e costituitosi parte civile ha dichiarato “siamo orgogliosi di tutte le iniziative e le lotte che abbiamo fatto in questi anni e di aver mantenuto l’impegno di portare il gruppo dirigente e la famiglia Bartolini a giudizio”.
“Come lavoratrici e lavoratori siamo stati sempre presenti, quando possibile, all’interno dell’udienza – si legge ancora nella nota – altrimenti all’esterno davanti al tribunale con le nostre civili manifestazioni; solo il covid 19 ha fermato le nostre iniziative pubbliche. Finalmente giustizia è fatta, siamo felici per questa sentenza che riconosce le nostre ragioni e aspettiamo che nel più breve tempo possibile, anche gli altri 8 imputati siano giudicati.”
Fabio Paleari, uno degli animatori del comitato, ha ritenuto fondamentale: “il continuo colloquio con la curatela e il socializzare tra di noi lavoratrici e lavoratori le informazioni economiche e le varie fasi dei tanti processi nei quali i Bartolini e il gruppo dirigente Bames erano coinvolti”.
Ricordati anche: “lo studio indipendente autofinanziato e voluto da Fim, Cisl, Fiom, Cgil e RSU“, “strumento che si è rivelato utile alle indagini della Guardia di Finanza e della Magistratura” (…) e la “lunga storia giudiziaria, che non ha ancora visto la sua conclusione definitiva, ma che oggi può segnare un punto a favore delle lavoratrici e dei lavoratori che da anni lottano per il riconoscimento dei propri diritti. (…) La rilevanza della sentenza è stata evidenziata anche dagli avvocati che hanno seguito il caso per conto delle organizzazioni sindacali, perché non è usuale il risarcimento ai lavoratori in caso di condanna per bancarotta fraudolenta”.
“La vicenda della ex IBM, ex Celestica, ex Bames ex SEM continua ad avere una ferita aperta e non è per niente conclusa, sia per la parte processuale ma anche per il fatto che ancora oggi alcuni ex dipendenti sono senza nessun reddito – si legge ancora – La loro è una storia conosciuta, erano i dipendenti della multinazionale IBM di Vimercate, nel 2000 sono stati scorporati e ceduti alla canadese Celestica e nel 2006 lo stabilimento (con gli 860 dipendenti rimasti) è stato acquisito da Bartolini Progetti. Da quel momento è iniziata la loro drammatica vicenda lavorativa che, dopo diversi anni di piani industriali volutamente disattesi e dopo parecchi anni di cassa integrazione, ha visto nell’autunno del 2013 il fallimento delle due aziende ed il licenziamento dei circa 480 lavoratori rimasti in quella data”.
“Nel 2010 come Fim, Cisl, Fiom, Cgil e RSU avevamo commissionato un’analisi dei bilanci a Merian Research e Valori, che hanno svolto una ricerca sulle attività fatte da Bartolini Progetti e dalle società a essa collegate per comprendere meglio quanto stava avvenendo (…) messa a disposizione sia della curatela di Bames che della Procura della Repubblica di Monza”, (…) “Non va dimenticato – conclude la nota – che come Fim Cisl, Fiom Cgil, RSU, lavoratrici e lavoratori avevamo a suo tempo presentato istanza di fallimento per le due società con l’obiettivo di esautorare la famiglia Bartolini e il gruppo dirigente dalla gestione fallimentare delle aziende e le indagini hanno evidenziato che c’era dell’altro”.