Porsche Cayenne, Jaguar, un’Audi Q5 e una Lexus ma anche Volkswagen Bora e Fiat Palio. E poi una roulotte Elnagh, un camper e svariati ciclomotori oltre che una prestigiosa Mv Agusta. C’era anche una preziosa motrice di un camion. Sono oltre un migliaio i mezzi sottoposti a sequestro o fermo in provincia, solo nel giro degli ultimi due anni e mezzo, da febbraio 2019.
Sono temporaneamente transitati per una manciata di autodemolitori, carrozzerie e officine di mezza Brianza, tra Monza (circa la metà), Caponago, Besana Brianza, Varedo e Brugherio. Auto, autocarri, moto e scooter, la gran parte tolti dalla circolazione da parte delle forze dell’ordine per violazioni al Codice della Strada oppure su disposizione del Tribunale. Sono elencati in un lungo documento costantemente aggiornato consultabile sul sito della Prefettura.
Si tratta perlopiù di mezzi decisamente datati. Quasi tutti hanno mediamente oltre dieci anni. Alcuni addirittura riportano sulla targa l’indicazione della provincia, “Mi”, quando ancora la sigla “Mb“ non esisteva.
La legge 1° dicembre 2018, la 132, ha riscritto gli articoli 213 e 214 del Codice della Strada, apportando rilevanti novità in materia di fermo, sequestro e custodia dei veicoli. In particolare, in caso di fermo o sequestro, il proprietario o il conducente devono sempre prendere in custodia il veicolo. Nel caso in cui: “rifiutino ovvero omettano di trasportare o custodire, a proprie spese, il veicolo, secondo le prescrizioni fornite dall’organo di polizia, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.814 a euro 7.261, nonché la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi”. E il mezzo viene depositato presso una depositeria autorizzata (il cosiddetto custode-acquirente).
L’avviso dell’avvenuto deposito del veicolo è pubblicato sul sito internet della Prefettura. Dopo 5 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, se il veicolo non viene ritirato, pagando i relativi oneri di recupero e trasporto, viene trasferito in proprietà al custode-acquirente , ”anche ai soli fini della rottamazione nel caso di grave danneggiamento o deterioramento”. La somma ricavata dall’alienazione è depositata, sino alla definizione del procedimento in relazione al quale è stato disposto il sequestro, in un autonomo conto fruttifero presso la tesoreria dello Stato. In caso di confisca, “questa ha ad oggetto la somma depositata; in ogni altro caso la medesima somma è restituita all’avente diritto” dice la legge.
Oltre alla motrice Renault restituita al proprietario, 33 degli oltre mille mezzi sono stati “presi in custodia dall’obbligato”. I restanti sono stati “trasferiti in proprietà al custode acquirente”