Perde l’autobus diretto a Monza e lo blocca a suon di pugni e minacce

Un uomo è stato denunciato dopo l'arrivo della Polizia chiamata dall'autista, a Sesto. Altri episodi a Limbiate e Lissone.
Un autobus a Monza
Un autobus a Monza

Ha visto l’autobus diretto a Monza sfilargli davanti e, invece di prenderla con filosofia, ha cercato di convincere l’autista ad aprirgli le porte a suon di insulti, minacce e pugni sul parabrezza. Il protagonista dell’episodio, avvenuto mercoledì 17 attorno alle 13.30 al capolinea della stazione di Sesto, ha rimediato una denuncia, scattata all’arrivo delle forze dell’ordine chiamate dal conducente. La reazione violenta del passeggero, che ha inveito per molti minuti, ha provocato un ingorgo che ha bloccato per un’ora gli altri pullman e fatto saltare parecchie corse: l’autista minacciato, infatti, non ha ripreso la marcia fino a quando non è arrivata una pattuglia della Polizia.

Pugni contro l’autobus e minacce all’autista per farsi aprire le porte, Russo (FdI): “Ogni giorno un’aggressione”

«Fortunatamente l’uomo non è riuscito né a sfondare il vetro né ad aprire le porte – afferma Salvatore Russo, responsabile del dipartimento trasporto pubblico per la Brianza di Fratelli d’Italia – sugli autobus la situazione è incandescente: quasi ogni giorno il personale viene aggredito». A fine agosto, spiega, a Limbiate un conducente è stato colpito prima con uno sputo o poi con un pugno da un ragazzo che gli aveva chiesto un accendino mentre lunedì 16 a Lissone un giovane ha versato la birra addosso a un controllore che lo aveva ripreso perché sui mezzi non si possono portare bottiglie di vetro.

Autobus come giungle: “Certe tratte sono pericolose, soprattutto la sera”

«Non si può più continuare in queste condizioni – commenta Russo – soprattutto la sera certe tratte sono pericolose: salgono gruppi di giovani che non pagano il biglietto, che non hanno rispetto per nessuno e che aggrediscono gli autisti. Non si può aspettare che ci scappi il morto prima di intervenire». È il momento, prosegue, della «tolleranza zero». Andrebbe, a suo parere, non solo potenziata la presenza delle forze dell’ordine sui mezzi pubblici, ma anche procedere con denunce d’ufficio nei confronti degli aggressori.

Un maggior presidio del territorio è invocato anche dal capogruppo della Lega in Regione Alessandro Corbetta che se la prende con «le bande di maranza o di delinquenti di importazione». «Il numero dei nostri agenti – nota – è sottodimensionato rispetto ad altre zone con meno problemi di sicurezza».