Pedemontana, Roth promette: “Completeremo l’autostrada impattando meno sui territori”

Il presidente Luigi Roth di Autostrada Pedemontana Lombarda è intervenuto al convegno ‘Verso le Olimpiadi 2026: il futuro si fa strada’
CESANO PEDEMONTANA VEDUTA TRATTO SUPERSTRADA INTERESSATO DAL PROGETTO
CESANO PEDEMONTANA VEDUTA TRATTO SUPERSTRADA INTERESSATO DAL PROGETTO

La Pedemontana va avanti nella sua realizzazione cercando di impattare il meno possibile sull’ambiente e rispondendo alle nuove sfide. Questo è in estrema sintesi il messaggio di Luigi Roth presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda che ha presenziato lunedì 22 maggio al convegno ‘Verso le Olimpiadi 2026: il futuro si fa strada’ a Milano. Tra l’altro la sfida di Apl è proprio quella di completare le tratte B2 e C prima che comincino le gare delle olimpiadi invernali.  

Pedemontana: Roth e il nuovo paradigma dell’autostrada

Luigi Roth
Luigi Roth

Il manager ha spiegato che “Se pensiamo a cosa significhi oggi un’autostrada – ha proseguito Roth – ci troviamo di fronte a una vera e propria rivoluzione, al passaggio dall’età del ferro e del cemento a una nuova era, quella dell’intelligenza artificiale e del dato. Un’autostrada non è più solo un’infrastruttura di trasporto e collegamento ma un sistema di soluzioni per rendere l’esperienza del viaggio completa di altri servizi. Il concetto di trasporto e di viaggio, infatti, è cambiato, ecco perché stiamo pensando a un sistema che dialoghi con il viaggiatore e risponda alle sue domande. Se un tempo, infatti, si parlava di ‘autostrade dell’informazione’ pensando al mondo della comunicazione, oggi le nostre infrastrutture, quelle fatte anche di ferro e cemento, hanno la capacità di dialogare e comunicare, ponendo al centro la sicurezza informatica e l’incolumità delle persone. In pratica parliamo di un’infrastruttura fisica che si interseca con quella digitale, migliorando la qualità del servizio e dell’opera. Il digitale, in particolare, cambia il modo di fare manutenzione e permette di intervenire laddove c’è bisogno, migliorando la capacità predittiva e il servizio, e ottimizzando i costi di gestione. Senza mai dimenticare l’integrazione col territorio, con l’ambiente e con le persone.  Un’autostrada, infatti, è anche un sistema che vive le stesse sfide di tutti gli altri sistemi, viventi e non viventi, dal cambiamento climatico alla transizione energetica ed ecologica. Siamo di fronte a un nuovo paradigma, in cui i sistemi artificiali sono interdipendenti con l’uomo e la natura”.

Pedemontana: Roth e la Greenway

I tempi però sono stretti e c’è ancora da capire cosa sarà della D Breve tra Usmate-Velate e Agrate.  “Ecco perché – ha concluso Roth – stiamo progettando le nuove tratte autostradali attenti a queste nuove sfide, consapevoli che la Pedemontana è un’autostrada urbana, in quanto attraversa una delle aree più dense d’Italia e d’Europa. Stiamo cercando di minimizzare l’impatto sui territori, ecco perché per quasi l’80% l’opera è in galleria o in trincea ed è accompagnata da un progetto di una greenway, sviluppando al contempo un progetto di comunità energetica. Al momento stiamo finalizzando il progetto esecutivo per la realizzazione della seconda tranche, che verrà completata entro il 2026, dopo di che realizzeremo l’ultima porzione di collegamento con l’Autostrada A4”.