Ospedale: a Monza la presa in carico totale dei pazienti operati di tumore

Ha preso il via sul territorio di Ats Brianza il progetto pilota di “Presa in carico totale” del paziente oncologico post intervento chirurgico.
MONZA il vicepresidente Moratti al San Gerardo di Monza
MONZA il vicepresidente Moratti al San Gerardo di Monza Fabrizio Radaelli

Non più estenuanti e spesso infruttuose ricerche per prenotare visite di controllo ed esami nei tempi prescritti. Ha preso il via da qualche giorno sul territorio di Ats Brianza il progetto pilota di “Presa in carico totale” del paziente oncologico dopo l’intervento chirurgico coordinato dall’azienda di tutela della salute brianzola attraverso un coordinamento che coinvolge Asst Brianza, Asst Lecco, Asst Monza, Policlinico di Monza e G.B.Mangioni di Lecco.

Ospedale: progetto pilota presentato da Letizia Moratti

L’iniziativa, analoga a quella partita qualche mese fa in Valle Camonica, è stata illustrata mercoledì pomeriggio all’Ospedale san Gerardo alla presenza della vicepresidente della Regione e assessore al Welfare Letizia Moratti.

In Lombardia – ha sottolineato Moratti – ci sono oltre 75.000 pazienti ogni anno operati per un tumore. Appena la pandemia lo ha permesso, è stato chiesto alle strutture di impegnare le loro performance nel rispetto dei tempi massimi di attesa per gli interventi chirurgici oncologici. In particolare, il san Gerardo è passato dal 62% di fine 2020 al 95%. Il passo successivo, che ho personalmente voluto, è stato quello di garantire al paziente che tutte le prestazioni di controllo post intervento previste nel percorso clinico di follow up siano proposte automaticamente dall’ospedale che provvederà a fissare le date”.

Ospedale: erogazione di prestazioni nella struttura in cui è stato effettuato l’intervento

Il progetto di presa in carico prevede l’erogazione delle diverse prestazioni nella stessa struttura che ha effettuato l’intervento. Inizialmente sono coinvolti i pazienti che sono stati sottoposti a chirurgia radicale per tumore alla mammella (i primi in assoluto ad essere stati coinvolti), tumore al polmone, del colon retto e dell’utero per un totale di circa 1.900 persone prese in carico all’anno.
L’obiettivo è di prendere in carico a breve anche pazienti operati per altre forme tumorali. Al momento della dimissione ogni soggetto troverà scritta nella lettera fornita dalla struttura la prescrizione e la prenotazione delle prestazioni diagnostiche e delle visite di follow up nello stesso ospedale in cui sono stati operati. Lo stesso avverrà ad ogni successivo controllo secondo i tempi definiti dal percorso di controllo.

Tutte le prestazioni relative al percorso post operatorio – ha evidenziato Moratti – saranno proposte dall’ospedale nel rispetto dei tempi previsti dal protocollo clinico applicato informando il medico di famiglia. Si tratta di una progettualità importante che potrebbe avere un ulteriore sviluppo con la possibilità di erogare parte delle prestazioni nelle Case e negli Ospedali di Comunità per facilitare il paziente e i suoi familiari negli spostamenti”.

Ospedale: annuncio per l’Unità di ginecologia

La vicepresidente della Regione ha visitato alcuni reparti del San Gerardo elogiando “la competenza e l’umanità” della struttura e ha anche anticipato che all’Unità di Ginecologia chirurgica del san Gerardo sarà presto assegnato dalla Regione un robot chirurgico.