Le temperature bollenti avevano spinto nei giorni scorsi Regione Lombardia ad emanare un’ordinanza a tutela dei lavoratori che operano all’aperto esposti ad alte temperature: niente lavoro dalle 12.30 alle 16 nelle aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche. Esistono però delle deroghe. E così può capitare di vedere operai al lavoro sulle strade anche nelle ore di divieto, come è successo alla fine della settimana ad Arcore, su via Brianza e via Casati.
Ordinanza regionale per i lavori all’aperto, ma i cantieri non si fermano? Il caso ad Arcore alla fine della scorsa settimana
Nonostante l’alert system avesse avvisato gli utenti che il cantiere per le asfaltature in corso sarebbe iniziato alle 5, il 2 luglio alle 8.30 ancora nessun operaio si trovava su via Brianza. Mentre alle 14, in pieno momento di sosta da ordinanza, gli operai erano in strada per completare il lavoro. Così anche tra giovedì e venerdì in via Casati, quando all’ora dei lavori c’erano 37 gradi.
«L’ordinanza riguarda solo le città da bollino rosso e prevede delle deroghe che sono a discrezione del direttore dei lavori e del responsabile della sicurezza del cantiere – spiega l’assessore Luca Travascio – Queste deroghe riguardano la pubblica utilità o la sicurezza stradale. Se la strada è fresata, per esempio, con i tombini esposti e in rilievo, in quel caso gli operai possono comunque lavorare per ultimare l’opera e mettere così in sicurezza gli utenti della strada. Se il cantiere viene sottoposto a controllo da parte della Polizia locale o dalle forze dell’ordine dovrà dimostrare la validità della deroga qualora gli operai venissero trovati al lavoro tra le 12.30 e le 16».
Ed è quello che è successo il 2 luglio in via Brianza dove gli operai sono arrivati solo nella tarda mattinata (e non alle 5 come da avviso inoltrato) perché dovevano ultimare l’asfaltatura di via Ferrini iniziata il giorno precedente, e hanno comunque lavorato alle 14 dello stesso giorno per completare il lavoro.