Doppia festa alla comunità pastorale San Grato di Nova Milanese. Domenica 3 settembre è arrivato l’arcivescovo di Milano Mario Delpini per benedire la chiesetta storica di San Bernardo, dopo l’importante intervento di ristrutturazione. Una chiesa alla quale la comunità di San Bernardo è molto legata. La benedizione, avvenuta domenica mattina, “restituisce” l’edificio alla comunità esattamente nel decennale della consacrazione del nuovo luogo di culto avvenuto l’1 settembre del 2013 ad opera dell’allora cardinale Dionigi Tettamanzi.
San Bernardo: Cattaneo e Pagani hanno ricostruito la storia dell’edificio
La prima menzione della chiesa storica di via Favaron risale alla visita pastorale del 1604 del cardinale Federico Borromeo. La sua storia si intreccia con quella della Cascina Meda, antico nucleo abitato. Marco Cattaneo ha ripercorso la storia della chiesa, quindi il sindaco Fabrizio Pagani ha sottolineato quanto la chiesa sia amata da chi abita nel quartiere.
San Bernardo: la chiesetta sarà aperta tutte le mattine
«Ế una chiesa a me molto cara -ha detto Pagani-: con l’oratorio qui presente è stata il fulcro del quartiere San Bernardo. Il cuore pulsante della nostra comunità, una comunità cristiana e anche laica che è cresciuta e ha avuto bisogno di un nuova chiesa più ampia». Ma la chiesetta di via Favaron rimane del cuore di tutti. A eseguire i lavori la ditta Bianchi sotto la guida dell’architetto novese Gianluca Gatto che aveva già curato l’intervento nell’altra chiesa storica, quella di San Grato in via Assunta. «Questa chiesa sarà aperta tutte le mattine -ha sottolineato il parroco don Luigi Caimi– e sarà un luogo per la preghiera, come la fontana del villaggio». Non verrà posizionato l’altare, ma ci saranno il leggio con il Vangelo, la Via Crucis e i dipinti con le immagini della Madonna e di San Bernardo.
San Bernardo: i cristiani invitati ad essere operatori di pace
L’intervento di restauro conservativo è costato 300mila euro circa. Ad occuparsi dell’apertura dell’edificio ci sarà Giuseppe Riboldi. Dopo la benedizione l’arcivescovo in processione si è spostato nella nuova chiesa di via Venezia per la celebrazione del decennale. «Bisogna essere luce -ha sottolineato Delpini durante l’omelia-: spesso siamo affaticati dal verbo “dovere”, i figli di Dio devono essere operatori di pace. Le chiese non sono un monumento da visitare, ma qui deve trovarsi la fontana del villaggio, il roveto ardente, quella luce che tutti i fedeli possono portare nel mondo».