Tanto rumore per (quasi) nulla. Lo spiegamento di forze dell’ordine in campo sabato 12 luglio per presidiare la manifestazione contro Pedemontana organizzata ad Arcore nel pomeriggio è stato sovrabbondante rispetto al numero di partecipanti. La questura aveva previsto un’affluenza di circa 500 persone (temendo anche infiltrazioni di soggetti violenti), alla manifestazione contro l’opera si sono presentati circa 150 manifestanti tra associazioni ambientaliste e cittadini arrivati da tutta la Brianza per dire ancora una volta no a Pedemontana.
No Pedemontana ad Arcore, il sindaco Bono: corteo e viabilità senza problemi
«Tutto si è svolto con ordine senza alcun incidente – ha commentato il sindaco, Maurizio Bono che non ha preso parte al corteo – il presidio delle forze dell’ordine è stato massiccio: oltre agli agenti della polizia locale e a una decina di volontari della Protezione civile sono stati coinvolti anche i carabinieri della locale stazione, la Polizia di Stato con un reparto celere e la Polizia provinciale. Io ritengo che il diritto di manifestare, nel rispetto delle regole, sia sacrosanto. Chi vuole manifestare contro Pedemontana può e deve poterlo fare».
Pochi i disagi alla viabilità. Prevedendo una presenza più numerosa di manifestanti il Comune aveva predisposto la chiusura delle strade che portano dalla stazione verso Bernate per l’intera durata del corteo. Così non è stato. «I passaggi lungo le vie Casati e Gilera sono stati chiusi solo per consentire il passaggio in sicurezza dei manifestanti e poi subito riaperte al traffico», ha aggiunto il sindaco di Arcore.
No Pedemontana ad Arcore, il sindaco Bono: stretto controllo sul cantiere
Ora che l’opera è già avviata e i cui esiti sono già ampiamente tangibili, è difficile pensare a un cambio di rotta.
«A questo punto possiamo sperare e chiedere che l’opera venga realizzata nel pieno rispetto delle leggi, con il minore impatto ambientale possibile e soprattutto nei tempi stabiliti dal programma. Lo abbiamo fatto fin da subito e continuiamo a tenere sotto stretto controllo il cantiere che impatta sul nostro territorio – ha aggiunto Bono – con un’attenzione speciale all’impatto che potrà avere sulla capacità modificativa del reticolo delle acque, soprattutto dove ci sono i grossi snodi. Noi conosciamo lo stato dello storico del reticolo delle acque, non sappiamo quali conseguenze avrà il cantiere su Arcore. Per questo abbiamo chiesto fin da subito che venissero eseguiti costanti controlli e pulizie dei fossi, per consentire il deflusso regolare dell’acque in caso di violento evento atmosferico. Lo abbiamo visto proprio la scorsa settimana, quando il forte temporale di lunedì 7 luglio ha allagato la Bananina, nonostante le vasche contenitive fossero state ripulite proprio la mattina stessa. Il costante controllo del reticolo delle acque durante tutta la durata del cantiere è fondamentale per prevenire e contenere i rischi di allagamenti».