Nasce War Children Hospital, la mostra fotografica farà tappa anche a Monza

Conto alla rovescia per la presentazione della Fondazione War Children Hospital dei medici Massimo Del Bene, per anni a Monza, e Paul Ley.
Monza chirurgia medicina Massimo Del Bene
Monza chirurgia medicina Massimo Del Bene

La fotografia simbolo è quella di un bambino che tiene in mano, senza sapere che cosa sia, la pallottola di Kalashnikov che gli è stata estratta da una spalla. È una delle vittime del colpo di stato della Repubblica Centroafricana del 2012. Come lui Océane, colpita a una gamba in uno scontro a fuoco: potrà tornare a camminare normalmente.
Altri bambini, vittime innocenti delle guerre, non avranno la stessa fortuna. C’è chi ha perso un braccio per colpa di una granata, chi una gamba.

«In certi paesi – spiega Massimo Del Bene, per anni direttore della chirurgia della mano all’Irccs San Gerardo – significa destinarli a una vita da mendicanti». È per loro che Del Bene, noto alle cronache per il primo doppio trapianto di mano eseguito in Italia, ha creato la Fondazione War Children Hospital insieme al collega e amico Paul Ley, per trent’anni in giro con Emergency sui fronti di guerra.

Fondazione War Children Hospital chirurghi Massimo Del Bene e Paul Ley - foto Paul Ley
Fondazione War Children Hospital chirurghi Massimo Del Bene e Paul Ley – foto Paul Ley

Nasce War Children Hospital, presentazione ufficiale del progetto dei medici Massimo Del Bene e Paul Ley

La presentazione ufficiale della nuova Fondazione è in programma giovedì pomeriggio dalle 18.30 (solo su invito). La mostra fotografica dopo la prima tappa a Legnano girerà l’Italia, arriverà anche a Monza e poi a Roma alla Camera dei deputati.
«L’ultima missione all’estero è stata con la Croce rossa di Ginevra nel Tigray – racconta Del Benenel nord dell’Etiopia. Abbiamo visitato e operato decine di ragazzi soldato, ma a molti abbiamo dovuto dire di no perché l’ospedale militare che ci ospitava non era attrezzato per certi tipi di intervento. È lì che ho maturato l’idea di creare una fondazione, un’organizzazione più snella che ha già siglato un accordo con la Fondazione Irccs San Gerardo per poter operare in Italia quei ragazzi che non possono subire l’intervento sul posto».

L’impegno di Massimo Del Bene in missioni umanitarie non è una novità, è più un ritorno a un’idea di medicina che non lo ha mai abbandonato. «Nel 1975 – ricorda – ero in Uganda con Piero Corti che mi portava a caccia di gazzelle per sostenere l’ospedale di Lacor. Nel 2019 al San Gerardo abbiamo invece operato una decina di giovani torturati in Libia. Ho visto lesioni da medioevo, ustioni da benzina, mani colpite dal martello, ferite da machete. Mi sono trovato a rimediare a queste lesioni con una chirurgia che potremmo chiamare “chirurgia della tortura”».

Nasce War Children Hospital, cos’è e come sostenere la Fondazione

Con la Fondazione e diversi giovani chirurghi che ha formato negli anni il primo obiettivo saranno i campi profughi in Turchia dove si trovano i feriti della guerra in Siria, poi Bukavu in Congo dove c’è una missione dei salesiani e i bambini sono costretti a lavorare all’estrazione delle terre rare e poi il Nord dell’Uganda dove arrivano intere famiglie in fuga da Sudan e Congo. Per sostenere la Fondazione : codice fiscale per donare il 5×1000 è 92059770153, l’Iban del conto aperto presso Bpm IT63Q0503420211000000105096 con causale “Donazione solidale a War Children Hospital”.

L'autore

Il primo articolo a 13 anni e non ho più smesso. Al Cittadino dal 1992 ho scritto po’ di tutto con un amore incondizionato per Parco e Villa reale. Leggo molto e sono nella giuria del Premio Brianza.
Mi piace raccontare storie e possibilmente buone notizie. Le mie buone notizie sono i miei quattro figli e la nipotina!