La Panem di Muggiò ha ripreso l’attività. Una ripresa lenta che però ha portato dall’aprile scorso dieci lavoratori a rimettere in moto i macchinari. L’azienda sta cercando nuovi clienti per rilanciarsi.
Dopo due fallimenti e un periodo di crisi che non sembrava finire la speranza viene ora da Panitalia, nuovo progetto che si avvale della farine di Molino Rachello, che punta sulla produzione di qualità senza zuccheri aggiunti, emulsionanti, lattosio, conservanti, in un ambiente sterile, a temperatura controllata. L’obiettivo è creare una filiera 100% italiana e certificata in ogni fase della lavorazione. Un modo nuovo, insomma, per cercare di venire incontro alle richieste dei consumatori.
La Panem è stata il più grande panificio d’Italia e il terzo in Europa. Il progetto industriale vuole ridare valore a storici marchi come Panem, Panitalia, Panfamiglia e Buralli. Panem.
«La ripresa della produzione – spiega Stefano Bosisio, Fai Cisl Mbl – è un segnale positivo in un comprensorio, come quello brianteo, che sta conoscendo chiusure di aziende storiche. Attualmente hanno ripreso a lavorare una decina di persone, come sindacato speriamo che la produzione riprenda con slancio e si possano aumentare i volumi». Così si potrebbe creare nuova occupazione e riassumere altri ex dipendenti.