Muggiò: ecco il piromane delle chiese in azione

Svolta sul "piromane delle chiese" di Muggio, i carabinieri stanno conducendo le indagini delegate dalla Procura di Monza, convocando tutte le parti offese coinvolte
Muggiò il piromane in azione
Muggiò il piromane in azione

Vestito di nero e con il volto coperto da un passamontagna si avvicina al portale di una chiesa, si china e dopo poco parte una fiammata: i carabinieri hanno diramato un filmato su una delle “prodezze” del piromane che aveva preso di mira le chiese di Muggiò e Lissone. Si tratta di un trentenne – come anticipato dal Cittadino – denunciato alla autorità giudiziaria. I militari della stazione dell’Arma di Muggiò stanno conducendo le indagini delegate dalla Procura di Monza, convocando tutte le parti offese coinvolte.

Il video diramato dai carabinieri

Il piromane di Muggiò in azione: i carabinieri hanno denunciato un 30enne

La vicenda ha preso inizio a giugno 2021 quando i Carabinieri di Desio avviarono indagini in seguito all’incendio del portone d’ingresso principale della chiesa di San Carlo di Muggiò. Le fiamme si erano spente autonomamente nel giro di qualche minuto, senza causare ulteriori danni. Ad accorgersi dell’accaduto un residente che aveva prontamente allertato le Forze dell’Ordine. Dalla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, gli investigatori si erano fatti una prima idea che il piromane potesse risiedere nel territorio e che si spostasse con un’auto.

I fermo immagine di uno degli incendi (foto carabinieri)

Il piromane di Muggiò in azione, colto in flagranza, indagini in corso

Da allora è seguita un’escalation di atti vandalici con il medesimo modus operandi: liquido infiammabile sui portoni dei luoghi di culto poi incendiati. Oppure lo sconosciuto forava gli pneumatici di auto posteggiate. I carabinieri, attraverso servizi di vigilanza sono riusciti a cogliere sul fatto il presunto responsabile, un 30enne italiano. Nella sua abitazione sono stati rinvenuti elementi ritenuti “inconfutabili che ricondurrebbero “alle azioni criminali commesse“.