Corporatura longilinea, capelli neri, come la mascherina anti-covid che indossa, sacchetto bianco nella mano sinistra. È questa la fotografia che ritrarrebbe il presunto piromane dei portoni delle chiese di Muggiò, catturato da una delle telecamere del sistema di videosorveglianza della parrocchia di San Carlo, che il 21 giugno era stata la prima vittima dell’incendiario, che ha poi colpito le chiese di San Francesco e, infine, di Santa Giuliana.
Un’immagine sgranata, tuttavia gli inquirenti sono certi che se qualcuno già conosce questa persona, potrebbe essere in grado di individuarla, tanto che alcune foto sono state consegnate al parroco don Maurizio Tremolada, che le ha distribuite nei diversi oratori, in modo da mostrarle in giro per capire se possa trattarsi di qualcuno che li frequenta o che li ha frequentati in passato, e che magari possa avere un qualche motivo di rancore nei confronti della parrocchia. Nelle ultime ore si fa sempre più forte la convinzione che anche le bestemmie apparse sui muri perimetrali della chiesa della Madonna del Castano siano opera dello stesso uomo, di Nerone. Di certo, dopo un primo confronto calligrafico, le scritte apparse venerdì scorso appartengono alla medesima mano, che aveva già imbrattato di frasi ingiuriose la stessa Madonna del Castano a metà dello scorso agosto, più o meno una settimana prima del secondo atto incendiario, quello alla chiesa di San Francesco.