Monza: «Vi racconto i miei sassi disegnati che girano il mondo»

Laura Tieghi disegna e dipinge i sassi che poi libera a Monza e nel mondo, invitando chi li trova a farli viaggiare. E loro lo fanno: Tower bridge e il British museum, la Tour Eiffel e le spiagge delle Hawaii, Dubai, il Brasile, New York, Giamaica e persino le mura della Città proibita a Pechino.
Un sasso libero in Villa reale a Monza
Un sasso libero in Villa reale a Monza

«Adesso vedo sui social sassi colorati ovunque. È bello che tanta gente si sia dedicata a questa attività, ma nel 2002, quando ho iniziato a dipingere e a liberare i miei sassi non lo faceva nessuno. Solo io». La monzese Laura Tieghi da quasi vent’anni personalizza sassi di tutte le forme con i suoi disegni, per poi liberarli in giro, creando così un monitoraggio degli spostamenti che ha da tempo scavalcato i confini non solo della città ma anche della nazione.

L’idea, la sua, è nata per come un gioco con il suo bambini. Un gioco che è andato avanti per oltre dieci anni fino a quando ha aperto la pagina Facebook, “Freestones by l. penny”, per conoscere i viaggi dei suoi sassi giramondo.
Tieghi infatti tiene un registro di tutti i suoi sassi che sono numerati e catalogati. La regola (non sempre rispettata) è quella di fotografare il sasso trovato e indicare poi le coordinate del luogo dove viene successivamente liberato. «Ma non sempre chi trova i miei sassi rispetta questa indicazione. A me piacerebbe che i sassi continuassero a viaggiare, ma capita che chi li trova li tenga con sé. Piacciono molto i miei disegni», ammette.

Monza: «Vi racconto i miei sassi disegnati che girano il mondo»
L’invito sul retro del sasso

Inconfondibile lo stile di Laura Tieghi. Sui suoi sassi, i protagonisti sono gli occhi: tutti i soggetti, che siano animali, bambini, piante o il sole, hanno gli occhi spalancati. «Mi piaceva l’idea che loro, i miei sassi, vedessero il mondo al posto mio. Per questo ho sempre disegnato gli occhioni».

Di strada i sassetti colorati e occhiuti ne hanno fatta tanta: Tower bridge e il British museum, la Tour Eiffel e poi le spiagge delle Hawaii e ancora Dubai, il Brasile, New York, Giamaica e persino le mura della Città proibita a Pechino.

«Ne ho realizzato uno in occasione della Giornata della memoria. M piacerebbe che un giorno arrivasse fino al campo di Auschwitz».

Dopo quasi vent’anni di giri per il mondo ora i sassi di Laura “Penny” Tieghi potrebbero avere un nuovo scopo. «Vorrei riuscire a fare del bene grazie ai miei sassi. Sto pensando a un modo per poter fare beneficenza, vista anche la grandissima richiesta che ho, un risvolto benefico che renderebbe i miei sassi ancora più speciali».

Monza: «Vi racconto i miei sassi disegnati che girano il mondo»
L’invito sul retro del sasso
L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.