C’è un piccoletto che deve essere tutelato nel parco di Monza. Si tratta di un roditore, il suo nome scientifico è sciurus vulgaris. Sul dorso, il suo colore può variare dal marrone intenso al rosso, fino al grigio e addirittura al nero, a seconda degli individui.
Ma il suo nome è quello del colore più abituale: scoiattolo rosso. Ed è a rischio, scacciato dall’habitat del parco di Monza dal cugino prepotente, lo scoiattolo grigio. Bene: lo scoiattolo rosso al parco è al centro di un progetto nell’ambito del più ampio programma avviato a livello europeo con il sostegno comunitario (Life Ec – Square). Qui Regione Lombardia ha realizzato il progetto Rossoscoiattolo, che intende sensibilizzare la popolazione sulla salvaguardia della specie. Grazie alla collaborazione con il Consorzio Villa reale e Parco di Monza proprio in questi giorni è stata installata una struttura per l’osservazione degli scoiattoli, facilmente raggiungibile dall’ingresso di Vedano. Si tratta di un vero e proprio osservatorio, che verrà inaugurato a giorni, costituito da mangiatoie, trampolini e cassette.
È tutto pronto, manca solo la data di inaugurazione, che sarà comunicata a breve dagli uffici competenti. Anche le webcam sono state posizionate: funzioneranno grazie ai pannelli solari installati a poca distanza dall’osservatorio. Appesi, dietro una sorta di sipario che cercherà di nascondere gli umani curiosi dai timidi scoiattoli rossi, numerosi cartelli didattici, di approfondimento e di sensibilizzazione. Ora mancano solo loro, gli ospiti tanto attesi, che si spera prendano presto confidenza con la nuova struttura e vadano a visitarla il più spesso possibile, anche perché in collaborazione con Regione Lombardia, l’università dell’Insubria e le Gev del Parco della Valle del Lambro partirà nei prossimi un monitoraggio per conoscere più in dettaglio le popolazioni di scoiattoli presenti nel Parco. Il Creda, infine, utilizzerà l’osservatorio per attività di educazione ambientale.
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Come riconoscerlo? A parte il colore del manto, il ventre è quasi sempre bianco. La coda ha un colore uniforme e riprende le stesse variazioni del dorso. Snello, è lungo una ventina di centimetri e pesa circa tre etti, decina di grammi più, decina di grammi meno. Le sue orecchie presentano ciuffi di pelo, specialmente in inverno. Molto timido, passa buona parte del suo tempo sugli alberi, in alto. Si serve delle vibrisse, come fanno i gatti, per orientarsi, evitare ostacoli e scegliere il cibo. Per saltare usa le zampe posteriori, le cui dita possono essere ruotate di 180° per agevolare la discesa, di corsa, da un albero. Si tratta dello scoiattolo comune europeo, meglio noto come scoiattolo rosso. Roditore degli ambienti forestali italiani ed europei, è tipico del nostro continente – ci vive, secondo gli studi, almeno dal pleistocene medio: da più di centomila anni.
Il pericolo arriva appunto dallo scoiattolo grigio americano. L’invasore è stato introdotto in Europa dall’uomo e sta progressivamente riducendo la popolazione del parente rosso. Perché il grigio è più efficiente nell’occupare lo spazio e nello sfruttare le risorse disponibili, soprattutto quelle di cibo – si pensi che tende anche a saccheggiare le riserve altrui – e, particolare non indifferente, riesce a raggiungere una densità pari anche a dieci volte quella dello scoiattolo rosso. Capita così che il grigio riesca a soppiantare il suo parente in breve tempo, portandolo gradualmente all’estinzione. Il parco di Monza è uno dei pochi parchi urbani della Lombardia ad ospitare lo scoiattolo rosso, autoctono, che inizia ad essere minacciato dalla presenza della specie nordamericana anche dalle nostre parti.