Monza: radici trappola in viale Romagna, parte il censimento degli alberi

Corsa a ostacoli per i pedoni sui marciapiedi di viale Romagna, a Monza: le radici sono fuori controllo. La consulta crea un gruppo di lavoro per censire gli alberi e cercare soluzioni.
Un tratto del marciapiede di viale Romagna, a Monza
Un tratto del marciapiede di viale Romagna, a Monza Fabrizio Radaelli

Nascerà un gruppo di lavoro per censire le 165 piante di viale Romagna, a Monza. Uno dei filari urbani più lunghi e folti della città da tempo è sotto controllo. Nei decenni le radici hanno letteralmente sollevato ampie parti del marciapiede, rendendo quasi impossibile il passaggio dei pedoni più fragili: anziani, disabili in sedia a rotelle, mamme con il passeggino. Una situazione che deve trovare al più presto una soluzione. A richiederlo da tempo sono i membri della consulta San Carlo – San Giuseppe che martedì 2 febbraio hanno ospitato durante la consueta riunione di consulta da remoto l’assessore alla Partecipazione, Andrea Arbizzoni, e il responsabile dell’Ufficio giardini, Gabriele Cristini.

«Per questo specifico contesto abbiamo pensato di utilizzare un approccio conservativo, nel rispetto della storia di quel filare. Cambiare le essenze sarebbe complicato – ha spiegato Cristini – Noi tecnici possiamo però solo dare consigli botanici, poi la scelta tra il salvare le piante che ci sono o il rimuoverle per rifare il marciapiede spetta all’amministrazione».

È nata così l’idea di un censimento, un sopralluogo pianta per pianta che coinvolgerà i rappresentanti della consulta ma anche i tecnici del Comune. Tre le possibili scelte al vaglio del tavolo di lavoro, per decidere il destino degli alberi di viale Romagna: togliere le piante presenti e ripiantarne delle altre della stessa specie (posticipando di fatto di altri sessant’anni il problema, dal momento che impiegheranno questo lasso di tempo per crescere tanto quanto quelle attuali); sostituire le piante con altro tipo; alternare i filari con alberature differenti.

Per quanto riguarda il restyling dei marciapiedi si potrebbe – seguendo le indicazioni di Cristini – intervenire localmente solo là dove la situazione è più pericolosa.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.