Monza: l’ospedale San Gerardo su Lancet per lo studio sulle cisti ovariche

L’ospedale San Gerardo di Monza ancora una volta a livello internazionale. La Clinica ostetrica e ginecologica, insieme all’Università di Milano Bicocca, ha contribuito a un importante studio pubblicato su Lancet sull’approccio di sorveglianza ecografica delle cisti ovariche.
Monza, diagnostica ginecologia all’ospedale San Gerardo
Monza, diagnostica ginecologia all’ospedale San Gerardo Radaelli Fabrizio

L’ospedale San Gerardo di Monza ancora una volta a livello internazionale. La Clinica ostetrica e ginecologica della struttura di via Pergolesi, insieme all’Università di Milano Bicocca, ha contribuito a un importante studio sull’approccio di sorveglianza ecografica delle cisti ovariche condotto in dieci diversi paesi del mondo risultando tra i maggiori collaboratori per il reclutamento e il monitoraggio delle pazienti. I risultati dello studio, il più importante nel suo genere finora pubblicato, sono stati riportati da una delle più autorevoli riviste in campo medico: Lancet Oncology. In base ai risultati ottenuti le cisti ovariche semplici non necessitano di essere rimosse chirurgicamente, dato che una buona parte di queste si risolve spontaneamente o, comunque, non influiscono sullo stato di salute della donna.

Le cisti ovariche sono una patologia piuttosto diffusa. Si tratta di piccole sacche di liquido che si formano nell’ovaio e possono causare gonfiore e dolore. I medici consigliano, in presenza di questi sintomi, l’esecuzione di un’ecografia trans vaginale per accertare anche un’eventuale malignità della cisti. Se si sospetta la presenza di un tumore maligno la cisti viene rimossa chirurgicamente ma spesso anche nei casi in cui la cisti sia benigna si tende ad intervenire in sala operatoria nel timore che essa possa trasformarsi in maligna o possa creare complicanze all’ovaio.

Il nuovo studio condotto dal gruppo internazionale Iota, del quale hanno fatto parte anche san Gerardo e Università Bicocca, su quasi 2000 donne ha rivelato che nell’80% dei casi la cisti si è risolta in modo del tutto spontaneo o non è stato necessario intervenire chirurgicamente. La percentuale di complicanze è risultata molto bassa, addirittura inferiore all’1%. I ricercatori, pertanto, sono giunti alla conclusione che il rischio di complicanze non giustifica il ricorso all’intervento chirurgico, il quale potrebbe avere anche conseguenze pericolose quali la perforazione intestinale, constatata tra il 3 ed il 15%.

«Questo studio ha richiesto un impegno enorme – ha sottolineato Robert Fruscio, Principal Investigator per il centro monzese e coautore del lavoro – ma i risultati ottenuti ci ripagano di tutto il lavoro clinico e organizzativo svolto. La condotta di attesa è adeguata in donne con diagnosi iniziale di cisti benigna, a condizione che l’ esame ecografico sia svolto accuratamente e da operatori con adeguata competenza».

Secondo Fabio Landoni, direttore della Clinica ostetrica del san Gerardo, «avere dei dati rassicuranti per offrire a una donna il monitoraggio ecografico al posto di un intervento chirurgico vuol dire evitare potenziali complicanze di interventi che, alla luce dei risultati di questo studio, non sono necessari».

«Siamo orgogliosi del nostro contributo a questo studio, che con tutta probabilità cambierà concretamente la gestione di donne con cisti ovariche», ha commentato Maria Grazia Valsecchi, direttrice del Dipartimento di Medicina e Chirurgia della Bicocca.
Soddisfatto anche il direttore generale dell’ Asst Monza, Mario Alparone: «Ancora una volta la Clinica ostetrica e ginecologica del San Gerardo, secondo centro in Italia per reclutamento di pazienti grazie all’ impegno del gruppo ecografisti, si conferma all’ avanguardia».