La Provincia potrebbe chiudere gli accessi all’Esselunga di viale Libertà a Monza se il Comune non effettuerà i lavori previsti dalla convenzione del 2015: l’avvertimento è contenuto in una lettera inviata dagli uffici di via Grigna in municipio e alla società di distribuzione il 12 luglio, pochi giorni prima che la guida dell’ente passasse dal centrosinistra al centrodestra. I tecnici brianzoli hanno rinfrescato la memoria a piazza Trento Trieste sulle «gravi inadempienze» tra cui la mancata realizzazione di opere sulla Sp2 e la posa dello spartitraffico centrale ma, soprattutto, sui «notevoli ritardi» nella creazione di un ingresso definitivo alla struttura di vendita sulla Sp60. Hanno, quindi, annunciato sanzioni tra cui il blocco dell’accesso in caso di una mancata risposta entro il 30 agosto.
Finora dal Comune non è partita nessuna replica ufficiale ma nei prossimi giorni la questione sarà affrontata in un incontro tra gli amministratori monzesi e quelli brianzoli.
«Dovremo rivedere l’ingresso – spiega il vicesindaco Simone Villa – chi imbocca la rotonda di viale Libertà e non conosce la zona rischia di ritrovarsi nel parcheggio del supermercato».
Villa, però, non sembra intenzionato a rispolverare il progetto del tunnel tra i viali Stucchi e Libertà previsto dalla convenzione firmata con Esselunga. «Nel 2018 – commenta – abbiamo approvato il disegno definitivo, ma siamo convinti che l’opera non serva. In quel punto la pressione del traffico non è così intensa come era stata ipotizzata prima dell’apertura» del punto vendita. La costruzione dello svincolo su due livelli, aggiunge, sarebbe «uno spreco di denaro».
«Sarebbe meglio – riflette – destinare le risorse ad altre opere di viabilità» magari per agevolare gli attraversamenti su viale Stucchi in corrispondenza delle rotatorie dello stadio e del cimitero. L’amministrazione dovrà, però, trovare un’intesa anche con la società di distribuzione che nel 2013 ha versato otto milioni di euro al Comune per la costruzione del sottopasso e con la Regione che ha stanziata un milione nell’ambito del Patto per la Lombardia.
«Aspettiamo un piano alternativo – annuncia Fabio Meroni, il consigliere brianzolo con la delega al Patrimonio – l’accesso ad Esselunga dalla rotatoria avrebbe dovuto essere provvisorio e, invece, è lì da anni. L’apertura del supermercato era subordinata a prescrizioni viabilistiche precise e il Comune le deve rispettare» in quanto la competenza sulla Sp2 e sulla Sp60 è di via Grigna così come la responsabilità in caso di incidente.
La Provincia potrebbe, inoltre, battere cassa se municipio ed Esselunga concorderanno sull’opportunità di rinunciare al tunnel: se piazza Trento e Trieste potrà dirottare ad altre opere i milioni già incassati ne rivendicherà una parte per migliorare le proprie infrastrutture.