Monza, la grande serata della scuola media intitolata all’alpinista Bonatti

Una grande serata a Monza per l’intitolazione ufficiale della scuola media di Cantalupo all’alpinista Walter Bonatti. In un teatro Villoresi gremito di genitori, amici e cittadini, i ragazzi del’istituto di via Poliziano hanno presentato il progetto di lavoro. Presenti Piera Levi Montalcini e il direttore della Gazzetta dello Sport.
Monza, l’intitolazione della scuola a Walter Bonatti: il taglio del nastro
Monza, l’intitolazione della scuola a Walter Bonatti: il taglio del nastro

Una grande serata a Monza per l’intitolazione ufficiale della scuola media di Cantalupo all’alpinista Walter Bonatti. In un teatro Villoresi gremito di genitori, amici e cittadini, i ragazzi del’istituto di via Poliziano hanno presentato il lavoro svolto sino all’intitolazione della scuola allo scalatore monzese.

Presenti il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti, con il giornalista Alessandro Filippini che ha condotto la serata, la nipote del premio Nobel Rita Levi Montalcini, Piera Levi Montalcini, le autorità locali con gli assessori Rosario Montalbano ed Egidio Longoni, il coro Fior di montagna, la presidente del Vero Volley Alessandra Marzari, un video messaggio di Reinhold Messner, un monologo dell’attore Luca Radaelli sul personaggio di Bonatti.


LEGGI Monza, la scuola media di via Poliziano ha un nome: intitolata a Walter Bonatti


LEGGI Adesso è ufficiale: a Monza nasce la scuola media Walter Bonatti

Una serata ricca di momenti toccanti, in cui sono stati premiati anche i migliori articoli scritti dai ragazzi: vincitori Giulia Grosso, Sophien Snina e Greta Radice. Una serata unica: «Complimenti a tutti per questo lavoro, grazie ai docenti – ha detto Andrea Monti- Ho conosciuto Walter, il più grande alpinista che ha qualcosa da insegnarci, era un uomo di cultura è giusto che una scuola sia intitolata a una persona così».

Anche Piera Levi Montalcini ha voluto esprimere un ringraziamento, visto che la scuola dedicherà il laboratorio di informatica alla zia: «Vorrei che i ragazzi capissero che Nobel si diventa, con impegno si possono raggiungere le mete desiderate. Si deve cercare di trovare in se stessi cos’è che dà soddisfazione e perseguire quell’obiettivo. La zia e Bonatti erano diversi, lui sfidava la natura, mentre lei era alla ricerca della conoscenza. Per i ragazzi è facile identificarsi in uno sportivo, però lo sport ha un punto d’arrivo, oltre al quale non si può andare, anche fisicamente, mentre la sfida intellettuale è continua e può durare molto di più. Questa scuola entrerà nella rete Levi Montalcini perché vogliamo mantenere un rapporto con i giovani».

Per decidere il nome la scuola aveva organizzato un progetto articolato che ha coinvolto gli studenti: in gruppi avevano approfondito i diversi candidati all’intitolazione e avevano poi sottoposto il risultato del loro lavoro a professori e invitati speciali per votare. Oltre a Walter Bonatti la rosa dei candidati comprendeva il giudice Rosario Livatino, la scienziata Rita Levi Montalcini, la giornalista Ilaria Alpi e la poetessa Alda Merini. Le votazioni risalgono a dicembre 2015, l’ufficialità da parte del Comune è arrivata a marzo 2016.