No, Monza non è una città per vecchi. Qualcuno avrà pensato così, parafrasando il titolo di un film, nell’osservare il disagio di molte persone anziane lunedì mattina davanti al centro civico di San Rocco in via D’Annunzio. L’occasione è stata l’entrata in funzione dei nuovi distributori automatici dei sacchi per la raccolta dei rifiuti.
La curiosità per la novità unita all’effettivo bisogno dei raccoglitori aveva radunato una piccola folla nel piazzale, ma ben presto l’entusiasmo si è sgonfiato non appena qualcuno ha cercato di far funzionare il macchinario. La presenza di un addetto del Comune non è bastata a chiarire dubbi e, soprattutto, a rendere più chiare le modalità di erogazione dei sacchi.
Monza: in servizio i distributori dei sacchi per i rifiuti, le difficoltà per gli anziani
«Gli anziani faticano a comprendere i meccanismi di questi dispositivi» spiega un residente del quartiere che, passando di lì per caso e riconoscendo alcuni suoi vicini di casa, si è prestato a dare una mano: «Il solo fatto di inserire il codice fiscale, di digitare dei numeri, di estrarre la tessera ha mandato in confusione diverse persone. Purtroppo, c’è un’ampia fascia di popolazione che non è avvezza a questi meccanismi. Ho visto persone in difficoltà. Se non hanno figli o nipoti a cui chiedere aiuto non possono usufruire di un servizio per il quale hanno pagato una tassa».
Monza: in servizio i distributori dei sacchi per i rifiuti, gli appunti mossi al servizio (e i nostalgici del ritiro di persona tanto criticato)
C’è stato anche chi si è lamentato del fatto che la “finestrella” che eroga i sacchi è scomoda per le persone di bassa statura o che si trovano sulla sedia a rotelle e chi non ha ben compreso quanti sacchi ha a disposizione e quando potrà ritirarli nuovamente. E non è mancato, infine, chi ha invocato il vecchio sistema di distribuzione da parte di addetti in carne e ossa.