Fa un caldo quasi asfissiante in consiglio comunale di Monza e non per le tensioni tra i diversi schieramenti. Fa caldo perché l’impianto di raffrescamento è praticamente fuori uso: è stato il dirigente del settore lavori pubblici Alberto Gnoni a comunicare agli amministratori cittadini la pessima notizia. Lo ha fatto lunedì 1 luglio, pochi secondi dopo l’avvio della seduta, quando in parecchi stavano già cercando di utilizzare qualche foglio come ventaglio.
Monza, impianto dell’aria condizionata rotto in consiglio: «Un’opera faraonica»
«La macchina collocata nel sottotetto è vecchia di 25 anni ed è molto datata – ha affermato – la ditta produttrice che avrebbe potuto fornire i pezzi di ricambio ha chiuso una ventina di anni fa» e per reperire altri componenti occorrerebbe un mese. La sostituzione dell’impianto richiederebbe «un’opera faraonica» e la rimozione di parte della copertura con l’utilizzo di una gru, tempi molto lunghi e una spesa di circa 65.000 euro: l’amministrazione, peraltro, conta di progettare l’efficientamento energetico dell’intero municipio.
Monza, impianto dell’aria condizionata rotto in consiglio: la soluzione tampone con i frigoriferi sul balcone
Per evitare ad assessori, consiglieri e dipendenti di patire eccessivamente durante le prossime sedute i tecnici ricorreranno a «una soluzione tampone»: «Collocheremo sul balcone dell’aula consiliare – ha spiegato Gnoni – tre macchine frigorifere che collegheremo con un cavo all’impianto sul sottotetto in modo da farlo ripartire. Le poseremo venerdì 5, dopo aver effettuato le verifiche statiche» in modo da scongiurare eventuali rischi di cedimento causato dai mille chili dei frigo. La modalità di raffrescamento più che improvvisata potrebbe rimanere in funzione fino alla fine di agosto «e anche un po’ di più».