Chi dice che il latino è una lingua morta? A smentire questo luogo comune ci pensa la pagina Instagram #ludendo_discimus (giocando impariamo), creata e curata dagli alunni dell’istituto Maddalena di Canossa di Monza che, proprio recentemente ha raggiunto i mille follower “M (cioè mille in notazione latina, ndr) gratias vobis omnibus”. Un’idea brillante, nata dal docente dell’istituto di via Petrarca, Simone Riva che ha pensato di promuovere delle illustrazioni per diffondere il latino, utilizzando come “protagonisti” i personaggi Playmobil, grazie al fatto che è stata prodotta la serie ambientata nell’antica Roma. Un fumetto semplice che prende vita attraverso i personaggi, una modalità accattivante che trasforma una disciplina che talvolta è un incubo per gli studenti (e per il Renzo di Manzoni spazientito dal latinorum di don Abbondio).

Il latino a scuola con i prof Playmobil e il metodo Orberg
Non più il terrore di regole da imparare a memoria e traduzioni impossibili ma una lingua come le altre da scoprire e conoscere, parlandola usando una modalità attuale e al passo con i tempi: i social. Il docente ha trasformato una cosiddetta lingua morta in lingua viva, parlata, con cui poter raccontare una storia senza dover usare il vocabolario e pensare alle classiche traduzioni. «Uso il metodo Orberg che è antico, in realtà, non è certo nuovo – spiega il docente dell’istituto – però permette di avvicinare i ragazzi al latino come fosse inglese, francese o le altre lingue differenti dall’italiano. È un metodo divertente, particolare, che permette ai ragazzi di intuire la regola ancor prima di impararla a memoria». Il professore entra in classe parlando il latino e proprio per essere al passo con i tempi e in linea con il metodo comunicativo dei giovani, ha dato vita, con la complicità degli alunni, ad una pagina social in cui i fumetti sono scritti in latino: a impersonare le scene sono i vecchi personaggi con cui lui stesso giocava da bambino.
Monza: i prof Playmobil e il set fotografico in classe
«Nella nostra aula tematica ho allestito uno spazio dedicato – continua – che usiamo per creare le scene che poi i ragazzi fotografano, con tablet o anche macchine fotografiche, visto che non è consentito l’uso dei cellulari. Fanno un lavoro di produzione e post produzione per una comunicazione accattivante e in linea con il loro tempo». Il docente, che ha studiato latino nella maniera tradizionale, è entrato in contatto con questo metodo attraverso l’accademia Vivarium Novum e, sperimentandolo, ha colto le ricadute positive sui ragazzi così ha iniziato ad utilizzarlo nelle sue lezioni.
Un metodo induttivo, che permette sin da subito di entrare in contatto con i più giovani, che dopo lo stupore iniziale sono affascinati dalla facilità con cui apprendono, grazie anche al libro di testo Familia Romana che racconta le vicissitudini di una famiglia. Un testo in cui non solo leggono in latino ma imparano anche arte, cultura, religione e tutto ciò che ha segnato il periodo storico romano. «Usando questo metodo i ragazzi imparano a comprendere la lingua non come fosse un ostacolo insormontabile ma con leggerezza e con passione – continua – leggendo e comprendendo il contenuto dei testi che, ancora oggi, sono molto attuali. Aver immaginato poi una modalità comunicativa, pensata per l’esterno, che rispecchia il loro modo di comunicare li porta ad affrontare con entusiasmo ogni novità. Il latino non è una lingua morta ma è immortale e si apprende, come ogni altra lingua, solo parlandola. Non solo: insegna, ancora oggi a distanza di secoli, qualcosa ai nostri ragazzi».
