Nessuna richiesta di risarcimento danni da parte dei Democratici di Sinistra nei confronti dell’ex presidente della Provincia di Milano (ai tempi in cui non esisteva l’ente monzese) Filippo Penati. L’avvocato dei Ds, alla ripresa del processo che vede l’ex uomo forte del centrosinistra milanese (e non solo) imputato a Monza di corruzione e violazione della legge sul finanziamento illecito, non era presente in aula, al contrario degli altri colleghi in rappresentanza del comune di Sesto San Giovanni, e della società Milano Serravalle.
Penati è accusato di corruzione di incaricato di pubblico servizio perché avrebbe esercitato un ruolo di “amministratore di fatto” proprio all’interno della società autostradale, acquisita dalla Provincia nel 2005. Una vicenda giudiziaria nata dall’inchiesta nota come Sistema Sesto. Nei confronti di Penati, sotto accusa assieme ad una decina di altri imputati, il pubblico ministero, il 7 luglio scorso ha chiesto la condanna a 4 anni.
Poi è stato il turno delle parti civili, oltre a Milano-Serravalle e al comune di Sesto San Giovanni, la provincia di Milano, e anche l’Agenzia delle entrate. Alle prime udienze, erano comparsi anche i Democratici di sinistra (ancora giuridicamente esistenti), poi di fatto spariti nel corso del processo. L’assenza di ieri equivale ad una autodichiarazione di decadenza dalla costituzione di parte civile.
«Sono contento della mancata presenza dell’avvocato dei Ds. Dopo avermi accusato – ha dichiarato Penati, in aula fra il pubblico – oggi non si sono presentati, il che significa che non mi credono colpevole e rinunciano ad ogni rivalsa nei miei confronti per questa ragione». Al processo hanno già preso parola le difese. L’arringa della difesa di Penati è prevista ad ottobre, mentre la sentenza è attesa a novembre, il 7, salvo slittamenti nel calendario delle udienze.