Via Timavo: ha sporto denuncia la proprietà dell’area al civico 12 occupata da martedì sera dalla Foa Boccaccio. Lo riferisce Michela Locati, architetto progettista e tecnico di riferimento per i privati e per la società interessata all’acquisizione del terreno da diecimila metri quadri nelle vicinanze del Lambro e del canale Villoresi.
«È importante che l’attenzione sull’area si mantenga alta: al suo interno contiene tettoie e altri edifici risalenti agli anni Venti del secolo scorso, in alcuni casi anche pericolanti»: in passato ha ospitato uno dei depositi comunali di pullman e autobus, gestito dalla società Malfer e, prima ancora, un deposito di carta e di legname.
La convenzione è stata firmata con il comune nel maggio 2018: il piano attuativo prevede una destinazione residenziale per l’80% dell’area e per il rimanente 20% servizi, aree verdi e recupero dell’archeologia industriale. Progettato, nella parte a verde, uno spazio ipogeo che possa funzionare come vasca di laminazione per eventuali esondazioni del Lambro.
«In questi anni la progettazione non si è mai fermata e ha subito alcune piccole modifiche e altri interventi migliorativi recependo le normative vigenti. Oltretutto, un accordo è stato trovato anche con il Consorzio Est Ticino Villoresi: si tratta di un piano partecipato tra pubblico e privato che, nelle intenzioni più ottimistiche, avrebbe portato a una prima cantierizzazione tra circa un anno», prosegue Locati precisando anche che nell’ultimo periodo era stato dato avvio a diversi interventi di verifica e di pulizia.
L’occupazione abusiva ha momentaneamente interrotto i lavori: ora che è stata sporta denuncia, saranno le autorità competenti a valutare modalità e tempistiche di intervento.