Monza e Brianza, un anno fa l’avvio della campagna vaccinale contro il covid

27 dicembre 2020, l’inizio con il Vax Day della campagna vaccinale in Italia. Cos’è successo e cos’è cambiato.
I primi kit per il vaccino anticovid arrivati a Monza nel dicembre 2020
I primi kit per il vaccino anticovid arrivati a Monza nel dicembre 2020

È passato un anno, l’emergenza coronavirus non è finita ma è diversa: non più la conta dei morti, ma quella dei positivi. Sempre più numerosi per l’arrivo della variante Omicron, insieme al picco della collega Delta, nella quarta ondata scaldata da un clima troppo fiducioso di un pericolo scampato dopo il calo dei contagi dei mesi scorsi e le terapie intensive covid free. La vera differenza un anno dopo è il vaccino.



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27 dicembre 2020, una domenica gelida con neve in arrivo. Alle 15 a Monza e in tutta Europa era stata ufficialmente inaugurata la campagna vaccinale anticovid. Una conferenza stampa all’ospedale San Gerardo in un “Vax Day” che aveva voluto unire simbolicamente in un impegno comune contro il virus che aveva fatto capolino pochi mesi prima, a febbraio 2020.



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La Lombardia era in zona rossa (non senza polemiche a gennaio), Monza era già diventata “la nuova Codogno” (

per definizione della direzione dell’ospedale

) e in quel momento aveva bisogno di una iniezione di fiducia. Di “una luce in fondo al tunnel”.



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Un vaccino appunto: somministrato in 50 dosi nel primo giorno al personale sanitario, in prima linea ed esposto al rischio. Poi sarebbe stata la volta degli ospiti delle rsa, terribilmente colpiti dalla prima ondata, dei fragili e ad aprile sarebbe partita la campagna vera e propria: con gli anziani e poi, via via, tutte le altre fasce d’età.

Monza e Brianza, un anno fa l’avvio della campagna vaccinale contro il covid
Monza Conferenza stampa vaccino anticovid: a destra Mario Alparone (allora dg Asst Monza), Silvano Casazza oggi dg Aasst Monza e allora all’Ats Brianza, Nunzio Del Sorbo, ex dg Asst Vimercate poi andato in pensione






Un inizio a rilento

, che aveva portato

alla sostituzione dell’assessore Giulio Gallera con l’attuale Letizia Moratti

, e poi segnato dalla débacle del sistema di prenotazione gestito da Regione fino all’arrivo del generale Figliuolo e della cogestione del portale della Lombardia con Poste Italiane. Una grande confusione da cui la regione si era ripresa arrivando a superare le 100mila somministrazioni giornaliere con grande lavoro degli hub ( con professionisti e volontari) dalle grandi città alla provincia.

Quel 27 dicembre era stato detto che secondo un sondaggio “solo il 47% della popolazione” avrebbe detto sì al vaccino.

Un anno dopo si può dire che quella percentuale era stata ampiamente sottostimata. Nel giorno di Santo Stefano la Lombardia ha superato la soglia di 19 milioni di dosi di vaccino somministrate.

Nel frattempo la campagna vaccinale è stata aperta anche alla fascia d’età 5-11 anni e dal 27 dicembre la terza dose booster è stata resa disponibile anche per 16-17enni.

Era, ed è, il punto che rimane fermo nei programmi del governo per fronteggiare l’emergenza (con Mario Draghi a partire dal febbraio 2021). Anche se a livello territoriale elementi importanti come il tracciamento sono saltati e l’organizzazione rimane in affanno con troppe responsabilità delegate ai medici di base e ai cittadini. Complicando all’infinito le quarantene e la gestione dei nuovi positivi. Anche per questo alla vigilia i Natale è stata annunciata l’istituzione di una “task force tamponi”.

In Lombardia a dodici mesi di distanza il ciclo vaccinale completo, nella popolazione over 12, è stato completato all’87,38% (85,57% in Italia). A Monza e provincia la percentuale è dell’80,85.

I dati del 27 dicembre 2020 raccontavano di 508 persone ricoverate in terapia intensiva e di 3.801 negli altri reparti dopo essere saliti a 4.200 alla vigilia di Natale: un anno dopo – il 26 dicembre – sono 178 i casi più gravi in regione e 1.439 nei reparti.

Il vaccino non elimina la possibilità del contagio, ma difende dagli effetti più gravi della malattia e la differenza sta tutta nel dato delle ospedalizzazioni e dell’occupazione delle terapie intensive. Il resto continua nei comportamenti delle persone.

“Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che, da quel 27 dicembre 2020, su più fronti e con compiti differenti, lavorano quotidianamente con grande dedizione e assoluta professionalità per contrastare il virus. Esattamente un anno fa iniziava la somministrazione del vaccino anti-Covid. Grazie di cuore da tutti i lombardi!!!”, ha scritto sulla sua pagina Facebook, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.