Monza: danni irreversibili per cura in ritardo dopo la nascita, previsto maxi risarcimento da 4,6 milioni

La Fondazione Mb per il bambino e la sua mamma è stata condannata in primo grado a pagare 4,6 milioni per l'invalidità derivata da una diagnosi in ritardo.
Neonatologia Monza
Neonatologia Monza

Quando il 27 marzo 2011 nasce Luca (il nome è di fantasia) all’ospedale San Gerardo la somministrazione tempestiva di una cura farmacologica avrebbe evitato che il ragazzo, oggi quattordicenne, fosse invalido al 100% con gravi danni cerebrali.

Per questo il Tribunale civile di Monza ha condannato la “Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma” (che allora gestiva tutti i reparti materno-infantili) a pagare un maxi risarcimento al ragazzo da 4 milioni 600 mila euro, tra danni e spese legali, a cui bisognerà sommare anche gli interessi maturati in questi anni.

Monza: danni irreversibili per cura in ritardo dopo la nascita, malattia metabolica diagnosticata con tre giorni di ritardo

Nelle prime ore di vita nessuno si era accorto che il neonato era venuto al mondo con una malattia metabolica, l’iperammoniemia, un difetto del ciclo dell’urea che porta a un accumulo di ammoniaca nel sangue, tossica per il cervello. I sintomi emergono, in base al resoconto processuale, subito dopo la nascita e in uno dei tanti documenti clinici agli atti del processo era citato espressamente il “rischio metabolico“. I medici non vanno in questa direzione diagnostica e quando, il 30 marzo, si rendono conto della malattia è ormai troppo tardi. Sono bastati tre giorni di vita perché Luca oggi abbia avuto danni cerebrali gravissimi, e oggi sia bisognoso di continue cure e assistenza medica e sanitaria, ed ha già subito un trapianto del fegato.

Monza: danni irreversibili per cura in ritardo dopo la nascita, accolto il ricorso del legale della famiglia

Secondo il giudice Carlo Albanese, del Tribunale di Monza, che ha accolto il ricorso del legale della famiglia, l’avvocato Bruno Sgromo, specializzato nei casi di malasanità, non ci sono dubbi sulle responsabilità dei sanitari dell’ospedale, per omissione terapeutica e ritardo diagnostico, perché avevano tutti gli elementi per formulare la corretta diagnosi ed evitare le terribili conseguenze della malattia metabolica. Per il giudice “un tale mancato tempestivo intervento ha avuto un ruolo fondamentale nella gravità del danno“. In sentenza il Tribunale monzese si domanda come mai non sia stato avvisato per un consulto il “Centro malattie metaboliche” presente all’interno della stessa Fondazione.

Solo successivamente all’inquadramento neurologico effettuato – si legge nella sentenza – che aveva evidenziato una sofferenza cerebrale diffusa da iperammoniemia, è stato contattato il Centro malattie metaboliche e, purtroppo, solo alle ore 12 del 30 marzo 2011 è stata iniziata la terapia corretta». Troppo tardi.

Per i giudici di Monza il danno doveva e poteva essere evitato:L’inizio più precoce della terapia, ovvero quando tutti gli elementi a disposizione dei sanitari orientavano per l’indicazione nell’avvio del trattamento, avrebbe portato ad una detossificazione precoce, rallentando l’accumulo dei livelli di ammonio nel sangue e riducendo così proporzionalmente il danno encefalico”. Per i periti del Tribunale l’inizio della terapia anche solo 12 ore prima, “avrebbe con elevata probabilità evitato un grave danneggiamento delle cellule cerebrali“.

Monza: danni irreversibili per cura in ritardo dopo la nascita, il fronte ospedaliero

Nessun commento da parte del Presidente dell’IRCCS Fondazione San Gerardo, Claudio Cogliati che si limita a far sapere che la Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma esiste ancora come ente giuridico e quindi un eventuale risarcimento non inficerà il bilancio dell’Irccs istituito nel 2023.

Nessun commento nemmeno dalla Fondazione Maria Letizia Verga che è stata l’artefice nel 2005 della nascita di Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma per la gestione di tutti i reparti materno-infantili del San Gerardo insieme allo stesso San Gerardo, università Bicocca, Regione e Fondazione Tettamanti.  Dopo la sentenza si stanno consultando con i legali dell’assicurazione e non commentano la sentenza che resta, va detto, una sentenza di primo grado.

L'autore

Il primo articolo a 13 anni e non ho più smesso. Al Cittadino dal 1992 ho scritto po’ di tutto con un amore incondizionato per Parco e Villa reale. Leggo molto e sono nella giuria del Premio Brianza.
Mi piace raccontare storie e possibilmente buone notizie. Le mie buone notizie sono i miei quattro figli e la nipotina!