Monza: chiede della droga e al rifiuto bottigliate alla schiena, arrestato un 26enne

L'uomo, regolare e residente a Monza, avrebbe aggredito un 36enne monzese a colpi di bottiglia nelle vicinanze di un bar, 14 giorni di prognosi
Monza polizia
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Un 26enne originario dello Sri Lanka è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Monza per lesioni aggravate dopo che avrebbe aggredito un 36enne italiano, residente a Monza, nei pressi di un bar del capoluogo brianzolo con una bottiglia rotta, provocandogli ferite alla schiena con prognosi di 14 giorni.

Fatti accaduti la notte di domenica 9 giugno, intorno alle 3, quando è giunta alla centrale operativa della Questura una chiamata di emergenza che segnalava la presenza, nei pressi del bar, della vittima distesa a terra e ricoperta di sangue.

Monza: un 26enne arrestato, la vittima colpita alla schiena con una bottiglia rotta

Da quanto ricostruito sul posto dagli agenti è emerso che il presunto aggressore si sarebbe avvicinato a un gruppo di persone, tra le quali la vittima, chiedendo se avessero della sostanza stupefacente da cedergli.

Alla risposta negativa lo sconosciuto si sarebbe allontanato salvo poi tornare per chiedere ancora della droga, di altro tipo, e alla seconda risposta negativa ne sarebbe scaturita una violenta lite durante la quale l’uomo avrebbe raccolto una bottiglia di birra e, una volta rotta a terra, l’avrebbe prima puntata al viso del 36enne monzese e quindi utilizzata per raggiungerlo alla schiena con diversi colpi.

Sarebbe quindi tornato poco dopo con una mazza da baseball in ferro cercando di colpire ancora la vittima, per poi darsi definitivamente alla fuga.

Monza, arrestato un 26enne: tracce di sangue sul campanello di casa

Gli agenti, attraverso le prime informazioni raccolte sono riusciti a risalire alle generalità del presunto responsabile, il 26enne srilankese, regolare sul territorio nazionale, rintracciato nelle vicinanze della sua abitazione dove il corrimano e il campanello sarebbero stati sporchi di sangue e lo stesso 26enne avrebbe avuto “evidenti macchie di sangue sulle mani e sui vestiti”.

E’ scattato quindi l’arresto, successivamente convalidato, e disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora con permanenza domiciliare nelle ore notturne.