Addio a Luigi Tornese, il vigile pittore, innamorato di Monza e del suo natio Salento. Originario di Lecce, avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 20 agosto ma si è spento nei giorni scorsi “in modo rapido e inaspettato”, come sottolineano i familiari, all’ospedale san Gerardo.
Viveva nella città di Teodolinda da cinquantacinque anni e qui aveva vestito la divisa della polizia municipale. La sua grande passione era la pittura (insieme alla bicicletta) e attraverso le tele e i colori esprimeva i suoi ricordi e i suoi sentimenti. Amava disegnare soprattutto paesaggi e monumenti. Passava con disinvoltura e grande padronanza dal bianco della neve del parco di Monza e della campagna lombarda agli ulivi secolari dell’assolato panorama salentino. Per questi nobili alberi nutriva rispetto e amore profondo e li rappresentava con garbo e maestria.
Il pennello di Tornese ha saputo immortalare anche le più belle chiese barocche di Lecce (la cattedrale, la basilica di Santa Croce e altre ancora) ma anche il Duomo e l’Arengario, i monumenti simbolo della città che l’aveva adottato e che Tornese amava. Numerose le sue mostre in città e nei comuni del circondario, alcune delle quali organizzate dall’Aido, associazione alla quale era molto legato. Il ricavato delle vendite delle sue opere veniva devoluto in beneficenza ma non mancano persone a cui Tornese aveva regalato in segno di amicizia qualche sua tela. Oltre ad esporre ha fatto parte di giurie di concorsi di pittura. Chi l’ha conosciuto lo ricorda come una persona riservata ma allo stesso tempo gioviale, ironica e amante del bello. Tornese era anche una colonna portante dell’Associazione dei salentini di Monza, il sodalizio presieduto da Aldo Tundo che riunisce coloro che sono nati nel tacco dello Stivale.