Nessuna contestazione a Monza per il 25 aprile. Le forze dell’ordine hanno presidiato gli ingressi del cimitero urbano fin dalle prime ore del mattino. Hanno vigilato fino a tarda sera, soprattutto pressi del campo 62. Alla fine le forze di estrema destra che avrebbero dovuto rendere omaggio ai caduti della Repubblica Sociale Italiana, come hanno sempre fatto negli ultimi anni, hanno disertato l’appuntamento.
Dopo il divieto imposto dalla prefettura e dalla questura di Milano alla parata nera organizzata da Casa Pound e da Libertà e Azione al cimitero maggiore, anche il sindaco Roberto Scanagatti aveva richiesto al prefetto monzese Giovanna Vilasi un provvedimento analogo facendo seguito alla richiesta di divieto inviata dalle sezioni locali di Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani, e Aned.
Il prefetto, informalmente, ha rassicurato sindaco e associazioni, invitando, altrettanto informalmente, gli ambienti di destra a non realizzare alcun tipo di iniziativa. E così è stato: tutto è filato liscio. Anpi e Aned, anzi, si sono dichiarate estremamente soddisfatte: al presidio che avevano organizzato il 25 aprile al campo dei partigiani, al cimitero, hanno partecipato decine di persone, per l’intera giornata. Le commemorazioni per il 72esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo si sono, così, svolte come da copione: alla messa al cimitero ha fatto seguito la deposizione delle corone d’alloro al campo dei caduti della resistenza, alla stele Anei in memoria dei caduti nei lager nazisti e al campo dei caduti di tutte le guerre.
Il Corpo Bandistico della Città di Monza ha accompagnato le celebrazioni istituzionali anche in piazza Trento e Trieste, dove hanno preso parola Milena Bracesco, presidente Aned Monza e Sesto San Giovanni, ed Egeo Mantovani, protagonista della liberazione e presidente onorario di Anpi Mb che il prossimo 2 giugno sarà insignito del titolo di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana. In chiusura il sindaco Roberto Scanagatti, che ha approfittato dell’occasione per condannare, ancora una volta, la recente irruzione di un gruppo di militanti di estrema destra in consiglio comunale.