Mini provincia di Vimercate al via Ornago vota l’unione dei Comuni

È di Ornago il primo sì all’Unione dei Comuni che nel Vimercatese unirà le forze con Vimercate, Burago Molgora e Carnate. Lunedì ha votato (non all’unanimità) lo statuto e ha dato ufficialmente il via all’avventura.
La mini-provincia di Vimercate nell’Unione dei Comuni: i sindaci di Carnate, Vimercate, Burago e Ornago
La mini-provincia di Vimercate nell’Unione dei Comuni: i sindaci di Carnate, Vimercate, Burago e Ornago Massimo Spinolo

È di Ornago il primo sì all’Unione dei Comuni che nel Vimercatese unirà le forze con Vimercate, Burago Molgora e Carnate. Lunedì ha votato (non all’unanimità) lo statuto e ha dato ufficialmente il via all’avventura.

«Quella che si andrà a formare sarà l’unione dei comuni più grande di Lombardia: infatti ne faranno parte non solo paesi che entro la fine dell’anno, essendo al di sotto dei 5 mila abitanti avrebbero dovuto necessariamente unire alcuni servizi, ma anche paesi come Vimercate che di abitanti ne ha oltre 27 mila», ha spiegato il sindaco di Ornago Maurizia Erba.


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Ma che cos’è esattamente? « È nata da una volontà dei comuni di migliorare i servizi per i cittadini, permettendo di dare ai cittadini quei servizi che ora i piccoli comuni non riuscirebbero a garantire in maniera perfetta. Oltre ad un risparmio, porterà anche a un allentamento del patto di stabilità, garantendo lo sblocco di nuove risorse economiche. Inoltre ci tengo a sottolinearlo, ogni Comune manterrà le proprie prerogative, come quella di poter eleggere il sindaco. Sarà dunque un’unione tecnico-organizzativa e non una fusione».

Che riguarderà i servizi alla persona e alla comunità, i servizi di polizia locale e protezione civile, lo sviluppo economico e le attività produttive, il servizio tributi e i servizi generali di supporto. «Verranno gestiti in maniera associata tramite un consiglio di 20 membri e da un presidente che sarà uno dei quattro sindaci che ogni 18 mesi verrà sostituito – ha detto ancora – I dipendenti del Comune diverranno dipendenti dell’unione, ma nel caso ad esempio ci sia un passo indietro e si volesse uscire dall’unione tornerebbero al posto che avevano prima, nel Comune».