Mezzago taglia i fondi all’asilo parrocchiale Ferrario: rabbia e polemiche

Giovani genitori sul piede di guerra a Mezzago contro l’amministrazione comunale per la decisione di revocare i 25mila euro di contributi alla scuola parrocchiale. La direttrice: «Altro che tagli da Roma, è una scelta politica».
Mezzago, la riunione in Comune sul taglio dei contributi all’asilo parrocchiale
Mezzago, la riunione in Comune sul taglio dei contributi all’asilo parrocchiale Gabriele Galbiati

Giovani genitori sul piede di guerra a Mezzago contro l’amministrazione comunale. Causa scatenante è la volontà dell’amministrazione Monti di non rinnovare più il contributo annuale che veniva concesso all’asilo privato parrocchiale Ferrario (che conta 111 bambini, 52 per la scuola dell’infanzia e 59 al nido).
Si tratta di un trasferimento in qualche modo “storico”, pari a 25mila euro e diviso in due parti pressoché uguali. La prima destinata direttamente alla struttura e la seconda suddivisa per coprire parzialmente il costo totale delle rate di tutti i bambini residenti e pari a 25 euro mensili. pro capite.


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Le rimodulazioni dei contributi, che andranno a colpire solo la scuola materna e non l’asilo nido che continuerà a ricevere gli stessi contributi, sono state esposte ai genitori durante una riunione aperta in Comune: il sindaco Giorgio Monti e l’assessore alla pubblica istruzione Claudio Dozio hanno spiegato che a causa di alcuni tagli al bilancio effettuati dal governo centrale lo scorso aprile e attestati attorno ai 90mila euro, il Comune è stato costretto ad analizzare e ripensare a tutte le voci di spesa.

«Vista la situazione attuale ci siamo trovati a chiedere all’asilo Ferrario di condividere con noi alcuni principi secondo i quali procedere con la rimodulazione del sistema di contribuzione che il comune di Mezzago riconosce alla scuola – hanno spiegato Dozio e Monti– Tali principi riguardano la territorialità e l’equità nel contributo alle famiglie. Con il contributo diretto alla struttura difatti riconoscevamo aiuti anche alle famiglie non residenti a Mezzago e ciò non possiamo più permettercelo. Per quanto riguarda invece l’agevolazione delle rette alle famiglie residenti, tali contributi non possono più essere subordinati alla valutazione della capacità reddituale di ogni famiglia. Dall’anno prossimo quindi i contributi comunali saranno forniti solo alle famiglie che in base alle dichiarazioni, rientreranno nelle fasce Isee già vigenti, a cui ne verrà sicuramente aggiunta un’altra».

Principi che però secondo la direttrice dell’asilo, Rosanna Radaelli, sono atti a celare una scelta politica ben precisa: «Il fatto che loro non siano disposti a trattare ascoltando alcune nostre proposte, significa che la scelta di questi tagli non sia legata solo a problemi di bilancio, ma anche ad una scelta politica. Noi potremmo anche condividere questi principi, facendo un passo avanti verso l’amministrazione, ma anche loro dovrebbero fare altrettanto. Quello che più dispiace è il fatto che non venga percepita lo scopo educativo del nostro asilo, che seppur paritetico, svolge un’alta funzione sociale per il paese».

Il problema sembra dunque molto spinoso in quanto attraverso questi tagli, le famiglie che di punto in bianco rimarrebbero senza i 25 euro di contributo mensile sarebbero 50. Cinquanta bambini che se decidessero di passare in blocco alla scuola materna statale, già di per sé satura di richieste (ospita 108 bambini divisi in 4 sezioni), creerebbero un problema molto difficile da risolvere.

Ad oggi quindi le due parti appaiono totalmente inconciliabili, si saprà però qualcosa in più a partire dalla prossima settimana, quando martedì, in occasione del consiglio della scuola, le due parti si incontreranno di nuovo.