Macché proungamento della linea lilla fino a Monza: il governo ha già risposto alla Camera e quella linea non arriverà mai in città. A dirlo è la Lega nord, che risponde a distanza alla richiesta del sindaco monzese Roberto Scanagatti al presidente della Regione, Roberto Maroni, di sostenere l’arrivo della metropolitana in città. «A parole dicono di voler portare la metropolitana a Monza ma, Scanagatti ed il Pd, mentono sapendo di mentire – sostiene il Carroccio -. Il loro Governo non ha intenzione di finanziare quest’opera e, dai documenti in nostro possesso, risulta che anche se ci fosse l’intenzione non verrebbe finanziata la tratta verso Monza perché il Comune non ha predisposto gli adempimenti necessari».
Un problema più ampio, insiste la Lega: quello di un partito che a Monza e in Lombardia dice e chiede cose mentre Roma va in senso contrario. «Mi auguro che il Pd, in Regione Lombardia e qui a Monza, a furia di prendere schiaffi da un Governo che non concede nulla e continua invece a tagliare i trasferimenti verso i nostri enti virtuosi capisca la presa in giro e voti la nostra richiesta di referendum sullo statuto speciale della Lombardia, partendo proprio dal voto simbolico alla mozione presentata in consiglio comunale dal nostro gruppo, che punta a dare sostegno al progetto referendario».
Autonomia o no, resta il problema della metropolitana, un progetto per il quale il Comitato San Fruttuoso nelle ultime settimane ha organizzato una petizione a partire da Monza, Lissone e Muggiò. Lo stesso comitato che ora raccoglie quanto risposto dal governo al deputato leghista Paolo Grimoldi: la precedenza va alla tratta per Figino, nella lilla.
«Sapete come si chiama, sui documenti ufficiali, la ferrovia metropolitana poi denominata M5? Si chiama “Monza Metropolitana” – ricorda il comitato – e ha l’obiettivo di collegare Monza alla stazione ferroviaria Garibaldi di Milano nell’ambito dei “sistemi urbani prioritari” promossi, e in parte finanziati, dallo Stato. La denominazione compare sul Protocollo d’Intesa originario del 1999 e sulle delibere di finanziamento del Cipe per le tratte Garibaldi-Zara e Zara-Bignami, indicati come passi progressivi per la realizzazione del collegamento tra Milano-Garibaldi e Monza».
Poi il tracciato è andato di qua e di là sulle mappe del territorio. «E oggi c’è il tentativo di stravolgere completamente il senso originario del progetto e di “scippare” questa linea alla nostra città̀ estendendola invece verso il nord-ovest urbano di Milano, da San Siro fino a Settimo e Figino». Il sottosegretario Umberto De Caro ha confermato questo orientamento perché la zona è già stata predisposta urbanisticamente al deposito treni. «A parte il fatto che lo spazio per un eventuale deposito è da tempo identificato e presente sui documenti ufficiali anche a Bettola, in territorio del Comune di Monza, risulta davvero singolare che il Ministero delle Infrastrutture consideri questo aspetto logistico di per sé̀ determinante per compiere una scelta di trasporto pubblico di così̀ rilevante importanza».