Meda: la commozione di Carlo Giorgetti alla cerimonia per ricordare il figlio Paolo, ucciso nel 1978

Carlo Giorgetti ha commosso tutti i presenti alla cerimonia per ricordare l'uccisione del figlio Paolo nel 1978.
Meda cerimonia in memoria Paolo Giorgetti
Meda cerimonia in memoria Paolo Giorgetti

«Ringrazio con tutto il cuore il sindaco e gli amministratori che hanno voluto fare questo, la scuola Marie Curie, la dirigente che è stata compagna di scuola di mio figlio. Mi sembra che non siano passati 50 anni, è qualcosa che mi porterò nella tomba». Le parole di Carlo Giorgetti hanno commosso tutti i presenti, è stato il momento più toccante della cerimonia di commemorazione per ricordare suo figlio Paolo, vittima innocente della mafia.

Meda: la commozione di Carlo Giorgetti alla cerimonia per ricordare il figlio Paolo, la sua storia studiata a scuola

Mercoledì 23 ottobre, nel Largo intitolato allo studente medese del liceo Marie Curie ucciso a soli 16 anni il 9 novembre 1978, il Comune di Meda ha dedicato una stele a Paolo Giorgetti, dotata di un QR code che permette di accedere ad un approfondimento curato dagli studenti del liceo Marie Curie. Ricordato il reparto di pediatria aperto in Africa, una realtà fortemente voluta dai genitori di Paolo Giorgetti che, dopo la morte del figlio, sono riusciti nell’impresa di sublimare il dolore facendo del bene. Il reparto è stato realizzato nel 1983 in un ospedale del Benin attraverso gli Amici di Tanguietà.

«Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato perché da soli non avremmo potuto farlo. Curiamo circa 6 mila bambini all’anno e credo che mio figlio mi ha aiutato in tutto questo», ha aggiunto Carlo Giorgetti.

Meda: la commozione di Carlo Giorgetti alla cerimonia per ricordare il figlio Paolo, sequestrato il 9 novembre 1978 e poi ucciso

Aveva solo 16 anni quando, il 9 novembre 1978, Paolo Giorgetti venne sequestrato mentre percorreva la strada che da casa lo portava a scuola. Non si ebbero più notizie fino a due giorni dopo quando il suo corpo venne trovato carbonizzato nel bagagliaio di un’auto a Cesate. A distanza di qualche mese, furono identificati e arrestati i rapitori e condannato per omicidio un boss mafioso. L’inaugurazione della stele (benedetta da don Angelo Fossati) è stata un momento di riflessione collettiva sull’importanza della legalità, alla presenza delle istituzioni civili, militari e religiose, degli studenti del liceo Marie Curie guidati dalla dirigente scolastica (che ha posto l’accento su ciò che di positivo è partito dopo una così grande tragedia), di alcuni ex compagni di classe di allora, di associazioni cittadine. Meda non dimentica.

«Una vicenda che ha scosso la nostra comunità e segnato la vita di una famiglia, ma segnata con una grande forza. Siete riusciti  a trasformare una immane tragedia in qualcosa di positivo: un ricordo avvenuto attraverso una missione, investendo per chi è in difficoltà in zone del mondo in crisi. Trasformando quel sacrificio in qualcosa che porta Paolo a vivere anche dopo la sua morte terrena», ha dichiarato il sindaco di Meda, Luca Santambrogio.