L’Osservatorio Monza sul piano ex carcere: «Il modello? Limbiate»

L’ultimo articolo dell’Osservatorio Città di Monza guarda al modello di recupero dell'ex ospedale psichiatrico di Limbiate.
Monza area ex carcere via Mentana - foto Radaelli
Monza area ex carcere via Mentana – foto Radaelli Fabrizio Radaelli

Parte da lontano (geograficamente) l’ultimo articolo pubblicato dall’Osservatorio Città di Monza, firmato da Oriano Durante e Anna Maria Di Oreste, ex presidente del tribunale ed ex assessore della giunta Allevi. Titolo: “La bellezza di una città appartiene alle idee delle persone non ai partiti politici” e il punto di partenza è quello che Limbiate sta, per ora, solo ipotizzando per il recupero dell’ex ospedale psichiatrico, “noto come manicomio di Mombello, all’interno del quale è stato anche promosso un convegno internazionale di studi sulla disabilità intellettiva e l’autismo”.

Il progetto, ricordano, è una “riqualificazione di due padiglioni da destinare a residenze per l’esecuzione di misure cautelari a carico di autori di reato affetti da disturbi mentali, realizzazione di un centro diurno per ragazzi disabili, di un consultorio familiare, della nuova casa di comunità”. Perché parlarne? Perché, scrivono, non si parla di demolizione “ma conservazione e recupero”. Il presupposto per parlare di quanto accaduto all’ex carcere di Monza in via Mentana, ormai abbattuto.

A Monza invece l’unica continua assordante proposta amministrativa è abbattere costruzioni, dissodare aree, eliminare boschi, costruire supermercati, residenze per pendolari (i dannati dell’asfalto), negozi, bar. Anzi, per rendere l’investimento più profittevole per il privato, l’area dell’ex carcere monzese è stata fatta rientrare tra le aree dismesse ottenendo un premio volumetrico: tanto che c’erano perché non dare un plus ai costruttori. Quale differenza abissale. Cosa è rimasto della salvaguardia degli interessi collettivi che era la bandiera della sinistra?”.