L’istituto comprensivo De Amicis di Lissone ha “Un cuore che batte per l’Europa”. Dalla partecipazione dell’istituto al progetto Erasmus+ dello scorso anno sono scaturite nuove competenze e metodologie che hanno avuto un impatto positivo sull’intera comunità scolastica. Non solo, l’istituto ha ricevuto l’accreditamento e fino al 2027 potranno chiedere finanziamenti e nuovi progetti per consentire agli alunni di vivere quest’esperienza. «La nostra è una scuola radicata sul territorio ma aperta al mondo- ha sottolineato la dirigente Anna Maria Barbuto – e con i progetti Erasmus+ docenti e, da quest’anno anche alcuni alunni avranno la possibilità di vivere esperienze nei paesi europei. Sono tre i punti cardine attorno cui lavoriamo: solidarietà, responsabilità, identità e appartenenza. Da sempre promuoviamo, tra i nostri alunni, concetti e valori che formino cittadini responsabili e consapevoli.

Anche se siamo una scuola posizionata in una frazione i nostri alunni dovranno essere cittadini europei, aperti a nuovi orizzonti, rispettosi delle altre culture e con valori ben radicati alle nostre tradizioni». Proprio grazie allo sforzo dello scorso anno un nutrito gruppo di docenti e personale scolastico, è stato impegnato in una mobilità internazionale tra Heraklion, Madrid, Dublino Tenerife ed Helsinki. Il progetto, inserito nel piano triennale dell’offerta formativa (Ptfof), e dopo una attenta analisi dei bisogni emersi nel rapporto di autovalutazione e nel piano di miglioramento d’istituto ha avuto come obiettivi principali il rafforzamento delle competenze informatiche, digitali e metodologiche, la formazione degli insegnanti delle materie Steam, il potenziamento delle competenze nella metodologia Clil, l’adozione di pratiche inclusive e innovative e lo sviluppo e la promozione di collaborazioni e scambi. «Lo scorso anno ho avuto la possibilità di andare in Finlandia- continua la dirigente- ed è stata un’esperienza unica. Ho trovato una realtà molto organizzata dove però hanno affrontato le nostre stesse criticità con soluzioni simili. Con questo nuovo progetto porteremo un gruppo di studenti a vivere la stessa esperienza».

Come ha sottolineato Giovanna Lauria, dirigente al comprensivo di Biassono e ambasciatrice Erasmus+ «siamo uniti nelle diversità». L’apertura della scuola all’Europa è stata fortemente voluta dai docenti, dall’infanzia alle medie, tutti hanno avuto la possibilità di vivere un’esperienza di mobilità all’estero e questo ha permesso di rendere ancor più coeso lo stesso corpo insegnanti e migliorare la didattica. «I ragazzi sentendo il nostro feedback- continua Greta Palumbo, insegnante alla primaria- sono entusiasti, vorrebbero partire anche loro perché si sono accorti di quanto sia stato arricchente da tutti i punti di vista».