Una mattinata formativa sul tema “la prevenzione è la cura come riconoscere un manipolatore”. Un argomento impegnativo, di grande attualità che la scuola Meroni di Lissone ha promosso e condiviso con diversi istituti del territorio. Protagonista dell’incontro Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense, Ebla Ahmed, presidente dell’associazione nazionale senza veli sulla lingua, Sonia Bedeschi, giornalista moderatrice dell’incontro, Valentina Calì, dirigente del plesso.
Un incontro possibile grazie alla collaborazione, nei mesi scorsi con galleria Esselunga, con la mostra fotografica “Il Meroni per la donna”, durante il quale c’è stato l’incontro con la presidente dell’associazione Senza Veli sulla Lingua che da anni si impegna nella sensibilizzazione sul tema della violenza di genere e nella tutela delle donne maltrattate e, visto il lavoro dei ragazzi ha voluto proporre come secondo momento formativo.

Lissone, la criminologa Bruzzone all’istituto Meroni spiega il “manipolatore”
«L’incontro ha coinvolto circa 140 studenti in presenza e oltre 1000 in collegamento streaming anche da altre scuole del territorio- commenta la dirigente Calì-. Roberta Bruzzone ha fatto un intervento efficace e diretto, fornendo agli studenti una visione chiara e concreta della violenza di genere e degli strumenti di prevenzione. Con il suo approccio professionale e senza mezzi termini, ha contribuito a sensibilizzare ulteriormente i ragazzi, stimolando riflessioni importanti sulla tematica e incoraggiando una cultura di rispetto e tutela nei confronti delle donne. Il suo intervento è stato un momento significativo di formazione e consapevolezza per tutti i presenti».
Diversi dirigenti e docenti delle altre scuole in collegamento, come i piccoli delle classi terze della media De Amicis di Lissone o i grandi dell’Hensemberger di Monza hanno apprezzato molto questa occasione, esempio di grande collaborazione e condivisione. Le parole dell’esperta lasciano il segno non solo nei giovani ma anche negli adulti. Dai giocattoli, alle relazioni, dai rapporti ai casi di attualità una carrellata di esempi di come la società sia oggi, tanti esempi di “campanelli” d’allarme per i ragazzi così come per i genitori.
Lissone, Bruzzone al Meroni: “Genitori, abbiate il coraggio di dire no”
«I genitori, se colgono segnali importanti di cambiamento e chiusura nel proprio figlio– ha detto Bruzzone– devono parlarne subito aiutarli e se non si rendono conto della relazione malsana in cui si trovano iniziare un percorso di consapevolezza. Così come i giovani, se notano cambiamenti tra gli amici non devono isolarli e abbandonarli ma, anzi, essere loro ancor più vicini. È importante essere in grado, da genitori, di dire di no. Perché i ragazzi oggi sempre accontentati non sono poi in grado di gestire la frustrazione, le emozioni negative fanno parte della vita devono saperle gestire deve insegnare a gestire anche questi. Continuiamo a proteggerli o insegniamo loro a gestire le frustrazioni, questo è importante».
«La scuola non è un centro di riabilitazione per progetti educativi fallati– ha concluso la psicologa– è compito della famiglia insegnare ai figli a stare al mondo, la scuola fa quel che può, fornisce degli strumenti, porta a elaborare un pensiero critico ma non è la scuola che può sanare problemi li può evidenziare, segnalare ma nulla di più».