Fino a qualche anno fa il medico di famiglia era una certezza oltre a essere una figura sulla quale poter contare nei momenti di maggior fragilità. Al dottore si confidavano spesso problemi personali e dei propri cari. Insomma, la sua figura veniva considerata un “guaritore” del corpo e dell’anima. Poi le cose sono cambiate. I medici di medicina generale sono diventati sempre meno. E quelli in servizio sono oberati di pazienti e sono sempre meno in grado di assisterci. In tempi non troppo lontani rischiamo di dover fare a meno di un sistema di prevenzione efficace e delle cure necessarie per malati cronici e over 65.
Sanità: Ilaria Di Bella si è trasferita a Monza
Anche Lissone sta facendo i conti con la carenza di medici di famiglia. Dall’1 settembre sono rimasti senza medico i circa 800 pazienti del medico Ilaria Di Bella che era arrivata a Lissone un anno e mezzo fa assumendo un incarico temporaneo. Giunta da Vimercate, Di Bella svolgerà la sua professione a Monza. In attesa di un nuovo incarico gli oramai ex pazienti di Di Bella dovranno fare riferimento all’ambulatorio medico temporaneo (Amt) all’interno della Casa della Comunità di via monsignor Bernasconi, 16. Per accedere a questa struttura è, però, necessario prendere un appuntamento telefonando allo 039.6657199 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16 o scrivendo una mail all’indirizzo amt.lissone@asst-brianza.it. Gli orari di apertura variano a seconda delle giornate, ma tendenzialmente l’ambulatorio resta aperto dal lunedì al venerdì sia alla mattina sia al pomeriggio.
Santità: previsto in novembre l’addio di Elena Negretti
A maggio aveva terminato la sua attività Erika Nespoli e il prossimo 1 novembre è prevista una nuova partenza: quella di Elena Negretti che ha l’ambulatorio in via monsignor Bernasconi. Da qualche giorno è entrata in servizio, proveniente da Monza, la dottoressa Valeria Ginanni che ricoprirà un incarico a tempo indeterminato con un massimale di 1500 assistiti. In città sono una trentina i medici di famiglia (il numero comprende anche i pediatri). Un numero insufficiente per una popolazione che negli ultimi anni è notevolmente cresciuta. Un anno fa avevano preso servizio in via Carducci tre nuovi camici bianchi, ma a fronte delle recenti partenze la situazione sta diventando sempre più complessa. Già in inverno era stata presentata un’interrogazione in Consiglio comunale relativa alle difficoltà riscontrate dai cittadini: c’è chi si ritrova senza medico e chi un medico ce l’ha si trova a interfacciarsi con un professionista oberato di lavoro (la media è di 1.535 assistiti a medico) che non può dedicare il tempo necessario a ciascun paziente. La risoluzione del problema sia a Lissone sia altrove non compete alle amministrazioni comunali che possono solo far presente la situazione alle Asst. A portare un po’di sollievo sono gli ambulatori medici temporanei, ma i pazienti affermano che si tratta solo di un palliativo: «non è come avere il medico di famiglia» ripetono.