Lissone, Consonni racconta 50 anni di ginnastica artistica femminile: i trionfi e i personaggi

«Non un testo tecnico ma un’analisi di quanto è successo nei cinquant’anni della mia carriera- spiega l’autore- come allenatore, con un’attenzione verso il lato estetico di questa affascinante disciplina».
Walter Consonni allenatore delle giovani azzurre agli europei Paris Bercy 2000
Walter Consonni allenatore delle giovani azzurre agli europei Paris Bercy 2000 Alessandra Sala

“Ginnastica artistica femminile 1972-2022. 50 anni alla ricerca del bello”. Questo il nuovo lavoro di Walter Consonni, lissonese d’adozione che ha raccolto in un volume autoprodotto la storia della ginnastica femminile cittadina, un viaggio tra i ricordi con qualche suggerimento per il futuro.

«Non un testo tecnico ma un’analisi di quanto è successo nei cinquant’anni della mia carriera- spiega l’autore- come allenatore, con un’attenzione verso il lato estetico di questa affascinante disciplina. Un racconto, suddiviso in decadi, in cui narro la mia esperienza di allenatore, una scusa per rivisitare la metodologia e l’orientamento della ginnastica lungo la sua evoluzione, con un’attenzione rivolta alle sue difficoltà ma anche alla parte estetica, un tuffo tra i ricordi con le ragazze che ho allenato in questa lunga carriera».

«Dal punto di vista artistico Giulia Volpi è stata tra le più “belle”- continua Consonni- ginnaste con cui ho lavorato. Nel libro ricordo anche Ilaria Colombo e Cristina Cavalli, l’ultima generazione che ho avuto il piacere di allenare, con Federica Rivolta. Ricordo Cristina che era la ginnasta perfetta, quella che ogni allenatore sogna, ha fatto tanti sacrifici, venne a Lissone e divenne figlia adottiva della famiglia Fossati che la prese in casa, dalla Val Camonica. Mentre Ilaria è stata finalista agli europei, in campo mondiale era una star. Mentre loro due con Federica vinsero la prima edizione della coppa dei campioni di ginnastica artistica a Nantes».

Un racconto, più che un libro, destinato a tutte le ginnaste di oggi e di ieri, con qualche suggerimento come una sorta di lettera “Caro ginnasta di domani, sogna credi e realizza. Ascolta il tuo allenatore e il tuo cuore, allenati secondo le tue capacità ma provaci sempre fino in fondo, riconosci i tuoi limiti e cerca di superarli, riconosci le tue debolezze e trasformale in punti di forza” recita una parte del testo. «Sono nato e cresciuto a Monza, i primi passi li ho mossi alla Forti e Liberi- continua- fino a quando per una serie di motivi decisi di smettere. Allora una cordata di lissonesi doc, tra cui il mio fedele amico Nando Mussi, mi ha spinto, protetto e incentivato a dar vita a una realtà diversa, un qualcosa che fosse rappresentativo del mio modo di vedere la ginnastica».

Certo in mezzo secolo questa disciplina è cambiata molto, ma la dedizione e il sacrificio di atleti e allenatori sono le radici su cui poggia, molte delle ragazze di Consonni hanno fatto la storia “sportiva” della città. Non mancano anche domande sul futuro. «La ginnastica artistica ha disegnato nuovi orizzonti che fino a poco tempo fa erano solo misteriosi sogni pindarici- conclude Consonni- ma si è anche avvicinata a limiti acrobatici difficilmente superabili senza un ulteriore sviluppo dell’attrezzo su cui si esegue un esercizio a corpo libero. Come sarà il futuro della Gal? Che cosa si può fare di più rispetto a oggi? Tante domande su cui riflettere pensando al futuro».