Lissone, addio ad Angelino Fossati: era l’architetto per antonomasia

Si è spento ad 85 anni un personaggio amatissimo in città, conosciuto per il suo genio professionale, ma anche per l'impegno in Consiglio comunale e nel mondo sportivo
Angelino Fossati

La città di Lissone ha detto addio ad Angelino Fossati, “l’architetto” per antonomasia. «Dal cortile della mia casa da bambino alla “butega da falegnàm” il passo era quasi obbligato, fortunatamente l’ostinazione che mi caratterizza, mi ha portato a convincere mia madre che volevo fare qualcosa di più. E così ho costruito, con gli scarti delle lavorazioni, il mio primo tecnigrafo in legno! Gli anni sessanta e la passione per il disegno hanno fatto il resto»: raccontava così di sé nel ricordare gli inizi comuni a tanti lissonesi cresciuti tra casa e bottega. Il fascino della professione e la sua caparbietà lo hanno indirizzato verso un futuro di eccellenza, non senza curvare la schiena sulla scrivania. «Per me le giornate cominciano alle 5.30 del mattino, e con questo vantaggio ho potuto mettere insieme due attività parallele; la ditta 2aeffe pioniera dello stampaggio del poliuretano, che produceva pezzi di arredamento “di firma” per Ettore Sottsass e Tito Agnoli ( “design” era una parola ancora lontana), poi la ditta 2inn con forniture per casa, alberghi e comunità e una linea in multistrato di betulla che poteva essere imballata “in pacchi piatti, e “montaggio fai da te” con una semplice “brugola” (l’Ikea negli anni ’70 era ancora in Svezia)» sottolineava.

Lutto: l’impegno di Fossati per il mondo sportivo

Un precursore, Angelino Fossati. Che amava la sua città natale, i lissonesi. Si è speso con grande generosità a favore del sociale e dello sport. Tra le società cui era particolarmente legato, lo Sport Club Mobili Lissone che lo ha coinvolto sin dagli albori. La sua vena creativa diede impulso a ciò che oggi è l’emblema societario. «Alla fine degli anni ’60 eravamo al Bar Caminetto (attuale sede ndg), una sera Fossati ha preso in mano un foglio e ha disegnato la divisa dei corridori. Ha inventato la scacchiera bianca e blu che ancora oggi é il nostro simbolo sulla maglia -ricordano dalla società-: ha dato tanto a tutti, sempre in silenzio, senza mai chiedere niente. Grazie Angelino, lasci un vuoto grande a Lissone..». Con grande attaccamento, era fra coloro che non si perdevano una Coppa Agostoni.

Lutto: una vita in cui anche la politica ha trovato spazio

Angelino Fossati si impegnò anche in Consiglio comunale negli anni ’80, perché Lissone era nel cuore. Il suo soprannome Angelino è diventato come un marchio di fabbrica per chi sa riconoscere le residenze da lui realizzate. Nel tempo ha sperimentato varie linee estetiche, i suoi maestri al Politecnico erano gli architetti Franca Helg ed Ernesto Nathan Rogers, «da loro ho imparato a ragionare sempre sull’utilizzatore finale, e allo stesso tempo a non rinunciare a proporre una architettura innovativa» sottolineava. Se n’è andato a 85 anni un maestro del lavoro ed un uomo generoso, tutta Lissone gli ha reso omaggio alle esequie celebrate sabato 28 dicembre in chiesa grande.