Limbiate smaschera la compravendita sul web: denunciato il broker con 80 auto

Quattro persone denunciate per favoreggiamento più la contestazione di simulazione di reato per una di queste. Ha portato a risultati importanti l’indagine della Polizia locale di Limbiate che ha scoperto u n giro di compravendita di auto sul web.
Un’operazione della polizia locale di LImbiate
Un’operazione della polizia locale di LImbiate Vismara Pietro

Quattro persone denunciate per favoreggiamento più la contestazione di simulazione di reato per una di queste. Ha portato a risultati importanti l’indagine portata avanti dalla Polizia locale di Limbiate negli ultimi tre mesi.
Tutto era partito lo scorso 20 ottobre quando una Opel Astra aveva forzato un posto di blocco organizzato per contrastare lo spaccio di droga nel parco Groane. Gli agenti, dopo aver rischiato l’investimento, avevano dato vita a un rocambolesco inseguimento ma il conducente, descritto come un uomo dalla carnagione olivastra, era riuscito a farla franca abbandonando il mezzo e fuggendo a piedi nei boschi.

Proprio dai dati dell’autovettura gli uomini guidati dal comandante Aurelio Giannini gli uomini sono riusciti a risalire al proprietario, un 35enne barese residente in un Comune vicino.L’uomo ha negato di essere il proprietario della Opel Astra dichiarando di essere vittima di un raggiro e di aver presentato denuncia al commissariato di Monza dopo aver scoperto di essere proprietario di più di 80 veicoli.
Questa versione, complici i precedenti penali del 35enne e la sua professione di imprenditore nel settore della compravendita online di vetture, non ha convinto la Polizia locale che così ha contattato il penultimo proprietario. Che ha confermato di aver messo un annuncio su internet e di aver venduto l’Opel Astra al commerciante d’auto barese.

La sua testimonianza ha permesso di arrivare ad una agenzia di pratiche d’auto a Milano dove il 35enne aveva effettuato ben 26 pratiche di compravendita in due mesi. Nonostante tutte queste operazioni, il titolare dell’agenzia e la figlia dicono di non essere certi della sua identità, visto che non aveva mai esibito un documento originale, e di non poter garantire che fosse l’acquirente dell’auto che aveva tentato di investire gli agenti a Limbiate.

Le dichiarazioni imprecise e contraddittorie e i pagamenti rigorosamente in contanti fanno aumentare il sospetto che i tre avessero architettato un sistema per eludere responsabilità e nascondere l’identità delle persone che davvero stanno utilizzando le oltre 80 auto intestate all’uomo.
A rendere ancora più intricata la vicenda è il coinvolgimento di un 30enne di etnia sinti residente in un campo nomadi a sud di Milano, il quale, per conto del broker barese, ha effettuato molte compravendite presso la stessa agenzia di pratiche auto. Tutti sono stati denunciati a piede libero per favoreggiamento e in più al 35enne è stata contestata la simulazione di reato.