Sciopero con presidio, dalle 8 alle 12 di martedì 5 novembre, alla Avicel di Limbiate, dove sono stati annunciati 27 esuberi su un totale di 70 dipendenti, per la stragrande maggioranza donne. L’azienda di componentistica elettronica, attraversa da mesi un periodo di difficoltà.
Limbiate: presidio all’Avicel contro l’annuncio di 27 esuberi, «nessuno si aspettava misure così socialmente drammatiche»
«Nel corso del 2024, nonostante le forti preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori portate dalla rsu a tavoli di incontro, l’azienda, nel corso dei periodi di fruizione della cassa integrazione guadagni ordinaria, non ha mai fatto trasparire ciò che sarebbe emerso dopo il periodo estivo: l’avvio di una cassa integrazione guadagni straordinaria e l’annunciata apertura di una procedura di licenziamento collettivo come unica via per dare un futuro allo stabilimento – spiega Stefano Sanvito, dirigente sindacale Fim Cisl presente a Limbiate insieme a Giuseppe Cotrone della Uilm Uil – nessuno si aspettava misure così socialmente drammatiche, soprattutto con queste tempistiche. La discussione è iniziata subito in salita trovando difficoltà nel reperire al tavolo le informazioni e le prospettive e per discutere adeguati strumenti che portassero alla salvaguardia dei posti di lavoro, alla riduzione dell’impatto sociale e alla continuità aziendale».
Limbiate: presidio all’Avicel contro l’annuncio di 27 esuberi, nuovo tavolo nei prossimi giorni
Nonostante le difficoltà, è stato raggiunto l’accordo sindacale che portava a una estensione del periodo di cassa integrazione straordinaria inizialmente richiesto dall’azienda e iniziava a tracciare un percorso di negoziazione per ridurre il più possibile l’impatto sociale a fronte di una possibile procedura di licenziamento collettivo che l’azienda in quel momento annunciava poter coinvolgere fino a 30 unità complessive.
«Nel corso delle settimane successive l’azienda ha unilateralmente proceduto a rassicurare alcuni dipendenti in merito al futuro occupazionale – precisa Sanvito – ma la comunicazione dell’esubero di 27 persone (la procedura di licenziamento collettivo non risulterebbe al momento aperta) dimostra che preoccupazioni di allora erano reali».
Azienda e sindacati si ritroveranno al tavolo nei prossimi giorni, l’interlocuzione appare non semplice.