Era l’ufficio nel quale Paolo Vivacqua, il “rutamat” di Ravanusa diventato ricchissimo a Desio con il commercio di metalli, fu ucciso da un killer il 14 novembre 2011con otto colpi di pistola. Le indagini furono coordinate dal capitano della compagnia dei carabinieri di Desio, Cataldo Pantaleo. Dopo sette processi che hanno accertato le responsabilità sull’omicidio, e dopo altre due ville-bunker di Vivacqua trasformate in luoghi sociali, ora anche i locali di via Bramante sono diventati ufficialmente patrimonio comunale. Nei giorni scorsi l’immobile è stato formalmente acquisito al patrimonio del Comune e consegnato al sindaco dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).
L’ex ufficio di Vivacqua: ufficio a km zero per la polizia locale
Il sindaco, Simone Gargiulo, ha confermato il suo progetto: «Diventeranno un presidio di legalità e saranno utilizzati come strumento di sviluppo e riscatto nella frazione di san Giorgio», in un quartiere – quello di piazza Giotto – circondato di alti casermoni, dove esiste tuttora un problema di microcriminalità: «Spaccio, furti, abbandono di rifiuti, discariche abusive» come ha denunciato tante volte la portavoce dei residenti, Mariangela Ravasi. Un fenomeno segnalato da anni dall’opposizione di centrosinistra e da altrettanto tempo “osservato speciale” dalla giunta di centrodestra.
A pochi passi, esiste anche l’incognita irrisolta dell’ex Centrostile, un enorme palazzo espositivo in rovina da decenni, dove convivono pericolo, degrado, cattive condizioni igieniche e incursioni notturne di sbandati e spacciatori.
L’ex ufficio di Vivacqua: riscatto per il quartiere di piazza Giotto
«L’immobile di via Bramante – ha aggiunto il vicesindaco e assessore alla sicurezza, Andrea Villa – vivrà una sorta di catarsi. Sarà un presidio fisso per aumentare la sicurezza di un territorio, un altro tassello importante per il ripristino della legalità». «L’obiettivo – ha proseguito Villa – sarà un avamposto di controllo delle forze dell’ordine a chilometri zero. Avere una presenza maggiore degli agenti assicurerà un più capillare controllo e farà sentire al quartiere la vicinanza delle istituzioni”.