Lentate: addio alla Fraschini, culla dei Supermercati brianzoli

Al posto dell'area dismessa ormai da decenni, 15mila metri cubi di edifici: una palazzina e una serie di ville.
Ruspe all'ex Fraschini di Lentate sul Seveso
Ruspe all’ex Fraschini di Lentate sul Seveso

Ruspe al lavoro per abbattere i ruderi, a partire dal pomeriggio di lunedì, ma anche per restituire sotto altra forma alla collettività un’area abbandonata da tempo. Da decenni. Si è chiusa così, dopo oltre un secolo, la vicenda della proprietà Franchini in via Diaz a Lentate sul Seveso. Lunedì è stato dato il via all’abbattimento di ciò che restava del macello e dell’abitazione della famiglia di imprenditori, che era stata capace di rivoluzionare il mondo della distribuzione con la creazione dei Supermercati Brianzoli, poi passati alla Fininvest di Silvio Berlusconi nel 1991.

Un’area ormai abbandonata da decenni. Quello che a lungo era stato luogo di lavoro, sede di una delle famiglie lentatesi di maggior successo. Rimarrà un solo ricordo di quel luogo: le balconate in ferro con la “F” dei Franchini in evidenza. Saranno restituite alla famiglia. Per l’eccezionalità del momento, il primo colpo per la demolizione degli immobile attualmente esistenti, presente anche il sindaco Laura Ferrari a testimoniare la soddisfazione dell’amministrazione comunale per una Lentate sul Seveso che volta pagina e che recupera un’altra area dismessa.

Lentate: al posto della Fraschini 15mila metri cubi di edifici

Qui non troveranno spazio servizi pubblici o aree pubbliche. Niente di simile all’area Schiatti a due passi dal municipio, dove nel terreno della ex tessitura è stata edificata una rsa (residenza sanitaria assistenziale) in cui hanno trovato lavoro molti lentatesi, un piccolo parco pubblico inaugurato proprio in occasione della festa del paese pochi giorni fa e alcuni parcheggi. In quella che era la proprietà Franchini l’impresa Conti e Conti di Lentate sul Seveso, che ha deciso di avventurarsi in questo cantiere, ricaverà nuove residenze. Nuovi edifici per circa 15mila metri cubi: in una superficie di circa 8mila metri quadrati troveranno spazio una palazzina e un filare di ville con il parco. Via il degrado, spazio a insediamenti signorili. In più, come urbanizzazione richiesta dal Comune, è prevista anche la realizzazione di un parcheggio.

Quei ruderi, soprattutto l’immobile che una volta veniva utilizzato per il macello degli animali, di sicuro non potevano più durare a lungo. Quando le ruspe sono entrate in azione per la demolizione, l’impressione di tutti i presenti è stata che l’edificio sia rimasto in piedi a lungo soltanto perché ormai intrappolato nella vegetazione. Dall’intervento trarrà beneficio anche il vicinato, non più costretto a vivere in un luogo diventato con ogni probabilità il paradiso dei topi, bensì ritrovandosi vicino ad abitazioni di pregio che daranno un nuovo volto a quella zona. La storia della famiglia, invece, sopravviverà: non saranno le ruspe e il cemento a cancellare la memoria di una grande esperienza imprenditoriale italiana.