La tecnologia non è di casa tra i camici bianchi monzesi. La ricetta elettronica non decolla soprattutto per problemi di budget: i medici di famiglia spenderebbero troppo soldi in risme di carta e in inchiostro per la stampante. Infatti in questa prima fase i medici consegnano al paziente un promemoria che devono stampare di tasca propria e che viene poi portato al farmacista che consegna quindi il farmaco. La nuova procedura introdotta da Regione Lombardia, non ha riscosso grande successo tra i medici monzesi, così che nelle farmacie sono poche le ricette smaterializzate che ad oggi sono arrivate. Anche i dati dall’Asl non sono molto confortanti, anche se in continua crescita: solo il 20 per cento dei medici della provincia sta utilizzando la procedura della ricetta elettronica e circa duecento le prescrizioni giornaliere erogate con questo metodo anche se dall’Azienda sanitaria locale assicurano che i numeri sono in costante aumento.
Basta farsi un giro per alcune farmacie del centro per testare la scarsa adesione dei medici: zero le ricette elettroniche giunte alla farmacia Mandelli di via Manzoni, tre quelle presentate al bancone del dottor Duse in piazza Roma, sedici quelle presentate dai pazienti alla farmacia Robbiati di via Vittorio Emanuele e una ventina quelle alla farmacia Premuda di via Italia. E se i farmacisti si dichiarano pronti ad abbracciare questa nuova procedura, ad essere più restii sono invece i medici che, a taccuino chiuso, ci confidano di non volersi convertire a questa ennesima burocratizzazione della loro professione che, questa volta, ha anche ripercussioni sul loro portafogli, dovendo pagarsi risme di carta e inchiostro per la stampante. Così che continuano a utilizzare i tradizionali fogli rossi delle ricette emessi dall’Asl.
«Da parte del medico non c’è nessun obbligo di compilare la ricetta elettronica – precisa il dottor Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’Ordine dei medici di Monza e Brianza – Il medico che decide di abbracciare questa procedura deve installare a costi zero un particolare software. Imparata la procedura, si impiega qualche secondo in più nella compilazione della ricetta, rispetto a quella tradizionale».
I farmacisti sono pronti e dopo le normali difficoltà iniziali la procedura è immediata. «Almeno con la ricetta elettronica non c’è possibilità di errore nel dosaggio dei farmaci – commentano dalla farmacia Robbiati – Per il paziente, peraltro, non c’è nessuna differenza. Prima veniva con la ricetta rossa, adesso con il promemoria del medico». E anche se è uno dei farmacisti che non ha ancora sperimentato la nuova procedura, il dottor Andrea Mandelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti, è certo che anche in Brianza la ricetta elettronica decollerà. «È solo questione di tempo – commenta – Sono certo che entro il primo semestre del 2015 questa procedura verrà applicata da un numero sempre maggiore di medici. I farmacisti monzesi sono pronti a questa nuova rivoluzione e ci siamo già attrezzati tecnologicamente».
La ricetta elettronica esiste in Italia dal 2010. Introdotta attraverso un decreto legislativo in questi anni è partita a macchia di leopardo entrando a pieno regime in Sicilia, Valle d’Aosta, Trentino, Basilicata e Veneto. In Lombardia è già partita nelle province di Bergamo e Lecco e da alcune settimane anche a Monza e Brianza. Una ricetta che, in questa prima fase, vede la necessità della stampa da parte del medico di un promemoria dove il farmacista applica il bollino del medicinale.
«La ricetta elettronica non può essere applicata per tutti i tipi di prescrizione – precisa il dottor Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’Ordine dei medici di Monza e Brianza – Non viene usata infatti per le prescrizioni di esami diagnostici, di accertamenti, di farmaci che prevedono l’esenzione per patologia, per invalidità, nei pazienti esenti per reddito e per un’altra serie di farmaci».
L’Asl di Monza e Brianza ha avviato la procedura all’inizio di dicembre. «I benefici dell’adozione della ricetta informatizzata sono da ricondurre alla possibilità da parte del farmacista di visualizzare su computer la prescrizione del medico riducendo in tal modo la possibilità di errore – commenta Matteo Stocco, direttore dell’Asl brianzola – oltre ad introdurre nuovi sistemi di controllo di aderenza alla terapia, la tracciabilità e la possibilità di controllo della correttezza del percorso dalla prescrizione alla erogazione diventa con l’adozione della ricetta informatizzata contemporanea alla messa in atto delle diverse fasi del percorso stesso con indubbi vantaggi per l’intero sistema».