Hanno raccolto i doni fino a martedì e giovedì avverrà la consegna. Che sotto i duri giubbotti da biker nascondessero un cuore d’oro era risaputo: la “Befana solidale del motociclista” è alla sua edizione numero 27. Farsi fermare dalle limitazioni imposte dalla pandemia non rientrava, quindi, nei piani: non potevano lasciare le loro moto e il loro spirito di solidarietà fermi ai box.
O almeno. L’ormai tradizionale manifestazione organizzata dal Moto Club Monza “Oscar Clemencigh” cambia forma ma non sostanza per adattarsi alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria e alle necessità delle famiglie in difficoltà.
«Sarà impossibile darci appuntamento nel cuore della città per raccogliere e poi distribuire doni da portare ai bambini ospiti di alcuni istituti della città – ha spiegato il tesoriere del club, Daniele Mattei – Ma era importante per noi riuscire a dare, comunque, il nostro contributo».
IL VIDEO DEL MOTO CLUB
Con la collaborazione dei Servizi sociali del comune di Monza è stato stilato un elenco di prodotti di prima necessità: il 7 gennaio saranno distribuiti alle famiglie in questo periodo più bisognose di aiuti. Si spazia dai pannolini e dagli omogeneizzati ai generi alimentari (pasta, olio, prodotti in scatola a lunga conservazione) fino all’abbigliamento, ai giochi per bambini e al materiale didattico.
Il Moto Club Monza ha messo a disposizione la propria struttura logistica per la raccolta e lo stoccaggio dei doni presso la sede.
«Già durante il primo lockdown – prosegue Mattei – e sempre in collaborazione con l’amministrazione comunale siamo riusciti a confezionare duecento spese solidali: del resto rientra nello statuto del club promuovere iniziative di solidarietà, dandoci da fare per chi ha più bisogno».
La prima “Befana benefica del motociclista” nasce a Milano: con il tempo numerosi altri club in tutta Italia hanno ricalcato l’iniziativa. La “Befana” organizzata dal Moto Club Monza ha sempre radunato un migliaio di motociclisti: grazie alla loro generosità si riuscivano a riempire senza difficoltà due interi furgoni di doni, che venivano poi consegnati nel corso della mattinata del 6 gennaio ai piccoli ospiti di diversi istituti cittadini – dal centro Mamma Rita a Cascina Cantalupo.
Ma l’emergenza sanitaria ancora in corso non ha modificato solo questo appuntamento: ha scombinato anche l’intero calendario di attività dell’associazione, che spera di riprendere presto a pieno ritmo: tra le altre iniziative, è in fase di elaborazione un libro dedicato alla storia del club. Fondato nel 1911, conta oggi più di 150 soci «provenienti da tutta la Lombardia: ai giovani, ventenni che corrono in pista, si affianca un gruppo d’età compresa tra i 45 e i 65 anni: tra loro – precisa Mattei – c’è chi fa ancora sport e chi in moto viaggia o partecipa ai raduni. Il tipo di moto non conta: quello che importa, e che ci unisce, è il senso di libertà che solo le due ruote ci sanno regalare».