Incidenti stradali, il report Aci-Istat: sempre più vittime tra giovani e bambini

Ciclisti e pedoni sono gli utenti più a rischio sulle strade. A Monza e in Brianza 450 ciclisti coinvolti in sinistri. In 12 incidenti su 100 rilevati dalle forze dell’ordine almeno un coinvolto era sotto gli effetti di droga o alcol.
Un incidente accaduto sulle strade della Brianza
Un incidente accaduto sulle strade della Brianza

Oltre tremila vittime sulle strade in Italia nel 2019, la media di 9 al giorno. Nella metà dei casi gli incidenti mortali accadono in auto, nel 25% su moto e scooter e nella parte restante in bici o a piedi e nella stragrande maggioranza dei casi (74%) su strade extraurbane, soprattutto tra giugno e agosto. La buona notizia, nelle centinaia di numeri del Report Aci-Istat pubblicato nelle scorse settimane, è il calo, mediamente del 20%, nel corso dell’ultimo decennio, di incidenti, vittime e feriti, con questi ultimi, tuttavia, che restano un esercito: 241mila, 661 al giorno. Distrazione alla guida spesso per l’uso del cellulare, mancato rispetto della precedenza e velocità troppo elevata sono le cause principali dei sinistri sulle nostre strade, 172mila, che costano alla società 16,8 miliardi (-21% in 10 anni).

Il nostro Paese ha un tasso di mortalità (decessi per milioni di abitanti) più elevato della media europea, 52,6 contro 48,1. Come prevedibile, i primi dati del 2020, caratterizzati dal lockdown, hanno visto a livello nazionale una diminuzione fino al 90% degli incidenti rispetto all’analogo periodo del 2019. Anno, quest’ultimo, che, dal 2010 , ha segnato il numero minimo di vittime in assoluto (dal 2010 risparmiate 6.035 vite) ma con decessi in crescita tra ciclisti (253, +15,5%) e motociclisti (698, +1,6%). L’incremento di incidenti e vittime tra i ciclisti, soprattutto su strade statali, trovano in parte spiegazione nell’incremento (+25% nel 2019, con un’impennata delle vendite rispetto al 2018 del 7%) dell’utilizzo della bicicletta come mezzo di spostamento. Che la mobilità alternativa al mezzo a motore privato stia prendendo piede, soprattutto tra i giovani, lo dimostra anche il numero di neopatentati sotto i 21 anni che nel 2019 sono stati circa 679mila pari solo al 38% della popolazione tra i 18 e i 20 anni. E proprio tra i giovani purtroppo, crescono le vittime della strada, così come tra i bambini tra 0 e 14 anni, 35 nel 2019.

I picchi di incidenti avvengono durante la settimana, negli spostamenti casa-lavoro, mentre quelli più gravi si registrano durante la notte. Pedoni e ciclisti sono invece più a rischio nelle ore del tramonto e dell’alba probabilmente per le scarse o anomale condizioni di visibilità. In circa il 9 % dei sinistri (5.117) rilevati da carabinieri e polizia stradale (58mila) almeno uno dei conducenti coinvolti era in stato di ebbrezza mentre in altri 1.882 (3,2%) sotto l’effetto di stupefacenti.

La Lombardia ha visto tra il 2010 e il 2019 una diminuzione del 22,5% della mortalità sulle sue strade (438 vittime dei quali 96 pedoni), Milano città addirittura del 41% (34 vittime). Dal 1986 al 2019, in Lombardia è aumentato il numero di sinistri, passati da 23.529 a 32.560 ma al contempo si sono più che dimezzati gli incidenti mortali, da 904 a 407. Su un parco di oltre 1milione e 700mila mezzi, rimorchi compresi, Monza e Brianza ne conta 103mila, dei quali quasi 80mila auto, superata solo da Milano e Brescia. Nel 2018, ultimo dato disponibile, nel territorio provinciale solo avvenuti 2.623 incidenti (quarta per numero in regione dopo Milano, Brescia e Bergamo) con 3.530 feriti e 24 vittime (una in più del 2017), tra i quali rispettivamente 255 e 2 pedoni. Ben 450 i ciclisti coinvolti nei sinistri. Gli incidenti sono in calo pressoché costante dal 2010, quando furono 3.100 con 26 vittime.

L'autore

Classe 1971, faccio il giornalista dal secolo scorso, da fresco universitario. Sempre fedele al Cittadino, sono stato prima collaboratore locale, poi, da assunto, praticante e infine professionista, dal 2008. Le mie passioni? La cronaca nera e le storie (belle) delle persone. Ma anche lo sport, il rosso (Ferrari e Ducati), il verde dei campi da calcio e l’arancione di quelli da tennis (e del pallone da basket). E poi le serie tv, i libri di Simenon e una pedalata al parco, di Monza naturalmente.