Più di mille hanno partecipato alla manifestazione organizzata a Monza da Cgil, Cisl e Uil in occasione dello sciopero provinciale di quattro ore organizzato venerdì 15 novembre. Nel corteo erano presenti le delegazioni di aziende in difficoltà come l’Alcatel Lucent, la Bames-Sem, Micron oltre che del settore pubblico, tra questi quelle di Asl, ospedale San Gerardo e comune di Monza. Insieme a Maurizio Laini erano presenti anche i segretari provinciali di Cisl e Uil, rispettivamente Marco Viganò e Luigi Soldavini. Il comizio finale all’Arengario è toccato al leader della Cgil che non si è lasciato sfuggire l’occasione di punzecchiare Matteo Renzi («salutiamo quel politico spiritoso che rimprovera il sindacato di avere al suo interno un buon 50% di pensionati: perché, non sono cittadini? Non sono un valore? E comunque dimezzando il totale di Cgil, Cisl e Uil vien sempre fuori un bel sei sette milioni di lavoratori attivi iscritti: chi può mettere in campo questa forza?») prima di esaminare la complessità della realtà economica brianzola «devastata da cinque anni di crisi e che oggi presenta quattromila esodati e cinquemila lavoratori in mobilità già a settembre. Il settore tessile è praticamente sparito, il lavoro nelle costruzioni è calato del 25% , il distretto hi-tech conta 1.700 esuberi mentre nel legno arredo il distretto cede centinaia di posti nelle imprese artigiane». Da qui la necessità di intervenire a livello centrale, per cambiare la legge di stabilità, motivo per il quale lo sciopero unitario di quattro ore è stato proclamato. «La direzione giusta – ha detto Laini – è il cambiamento radicale delle politiche europee di austerità, di solo rigore che si sono rivelate fallimentari».
In mille sfidano la pioggia a Monza per scioperare con Cgil, Cisl e Uil
La sciopero unitario si è concluso con il comizio di Maurizio Laini all'Arengario. La stoccata a Matteo Renzi. Il quadro dell’economia brianzola. E un appello: «Basta con la sola politica di rigore voluta dall’Europa».
