L’Asst Brianza e il nuovo direttore generale Marco Trivelli in questa fase pandemica hanno di fronte una serie di emergenze da gestire: la priorità è provare a recuperare le numerose prestazioni sanitarie non Covid che nel 2020 per colpa del virus non sono state erogate dai nosocomi di Vimercate, Desio e Carate. Nella conferenza stampa di presentazione di ieri mattina lo stesso Trivelli, che ha preso il posto di Nunzio Del Sorbo ora in pensione, senza dare numeri precisi ha però ammesso che «non riusciremo entro quest’anno a recuperare tutte le prestazioni non Covid arretrate perché stiamo ancora convivendo con l’emergenza sanitaria e sarà difficile raggiungere i numeri del 2019».
Per capire la complessità della situazione qualche mese fa l’ex direttore generale dell’allora Asst id Vimercate Nunzio Del Sorbo, (non era stato ancora annesso l’ospedale di Desio) aveva spiegato che a giugno 2020 si erano accumulati circa 20mila esami e visite della fase pre-covid da smaltire tra gli ospedali di Carate e Vimercate. Il traguardo era la fine dello scorso anno. Numeri che è facile immaginare saranno aumentati ancora di più tenendo conto che nello scorso autunno il numero dei contagi da Covid è aumentato e i nosocomi hanno dovuto concentrarsi sull’effetto della pandemia e non su prestazioni sanitarie che esulano dal Coronavirus.
Lo stesso Trivelli ha fatto sapere che si muoverà «nel solco del mio predecessore Nunzio Del Sorbo cercando di portare avanti quanto di buono fatto sin qui considerando anche le priorità che ci troviamo ad affrontare in questo periodo». Le sfide per Trivelli infatti non finiscono qui. «Dobbiamo porre particolare attenzione ai ricoveri di pazienti Covid in crescita (145 in totale a venerdì su tutti e tre gli ospedali rispetto ai 135 di una settimana prima) – ha proseguito il direttore -. Per quanto riguarda il discorso dei vaccini è importante che le dosi mensili aumentino sensibilmente perché a livello regionale ne arrivano circa 700mila ogni 30 giorni e solo all’Asst Brianza si rivolgono potenzialmente circa 700mila pazienti. Inoltre serve fare rete con i medici di base e le farmacie. Proprio stamattina ho visitato due ambulatori a Lissone dove grazie a dottori di medicina generale si può pensare di somministrare più dosi di vaccino. Se arriveranno più fiale e ci sarà una maggior collaborazione con le altre realtà sanitarie del nostro territorio si potrà realizzare il piano Bertolaso di vaccinare tutti entro giugno».
Il lavoro di squadra serve anche per curare pazienti con malattie croniche sia all’interno delle mura ospedaliere che attraverso medici specialisti presenti sul territorio. «La futura costruzione di un Presst nell’area dell’ex ospedale di Vimercate va proprio in questa direzione – ha concluso il dirigente entrato in servizio da pochi giorni nell’Asst – ovvero permetterò si avere delle specializzazioni mediche presenti sul territorio e non solo negli ospedali»