Il Museo del fumetto rischia di chiudere, petizione e raccolta fondi

Wow è stato inaugurato a Milano 14 anni fa dalla Fondazione Fossati di Monza. Il nodo? Il debito verso palazzo Marino.
Wow - Museo del fumetto
Wow – Museo del fumetto museowow.it

Sono poco meno di 5mila le firme che nell’arco di una settimana sono state raccolte dalla petizione lanciata da Wow, il museo del fumetto di Milano. Che ha casa a Milano, in viale Campania, ma è tutto monzese: a fondarlo, 14 anni fa, è stata la Fondazione Fossati, nata dalla volontà di un gruppo di amici di creare prima un’associazione e poi una fondazione che si occupasse di fumetti raccogliendo le idee e le collezioni di Franco Fossati, Umberto Volpini, Sergio Giuffrida, Luigi Bona (che ne è oggi presidente) e altri amici.

Dopo 14 anni appunto, un milione di visitatori, 250 mostre, Wow potrebbe chiudere: il Comune non ha intenzione di rinnovare la concessione degli spazi comunali occupati dal museo (800 metri quadrati) se non dopo l’immediato pagamento del debito accumulato dalla fondazione e da una fideiussione. Si tratta di 180mila euro, figli soprattutto delle serrate del periodo Covid e di lavori di manutenzione che si sono resi necessari nel tempo nell’edificio.

Il Museo del fumetto rischia di chiudere dopo 14 anni

“Chiediamo al Comune di Milano e  istituzioni competenti di trovare con la Fondazione Franco Fossati una soluzione politica e amministrativa che consenta al Museo del fumetto di Milano – importante realtà culturale che da anni valorizza la Nona Arte e il suo intorno come forma d’arte – di continuare, dopo 14 anni di continuare, dopo 14 anni di presenza esemplare, a essere un punto di riferimento per appassionati, scuole e famiglie, luogo di valorizzazione della cultura visiva e di formazione delle nuove generazioni, con un vasto patrimonio materiale e immateriale. La sua chiusura sarebbe una grave perdita per la città e per l’intero panorama culturale italiano – ha scritto Bona sulla petizione lanciata su change.org – Salviamo Wow, Museo del fumetto di Milano!”, associando alla raccolta firma anche una raccolta fondi. Il museo conta su una rete di collaboratori ma ha anche cinque dipendenti.

La petizione è stata aperta anche fisicamente nella sede di viale Campania il primo aprile – e no, non era uno scherzo – a 14 anni esatti di distanza dall’inaugurazione del primo aprile 2011 con l’intenzione di allestire un museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’immagine animata, con “particolarità lo rendono una realtà unica in Italia, di respiro internazionale, trasversale a media, arti e generi diversi – si legge sulla presentazione – WOW è un luogo piacevole che accoglie artisti, editori, appassionati e semplici curiosi che intendono approfondire la conoscenza del Fumetto storico e contemporaneo, negli ambiti più diversi, in un’ottica di sviluppo e di crescita culturale”. La biblioteca, accessibile, è composta da circa 9.000 pubblicazioni.


L'autore

Libri, arte, gatti e sì, tanta (spesso troppa) cucina. Non solo quella redazionale. Tutto il resto è cronaca. Giornalista professionista, redattore, alla soglia dei trent’anni di Cittadino, ma solo perché ho iniziato giovanissimo. Con più di 125 anni di storia di Monza e Brianza da tramandare.