Il Consiglio regionale della Lombardia ha omaggiato Silvio Berlusconi. “Carismatico, pieno di energia e di talenti, Silvio Berlusconi è stato il “grande mattatore” della società e della politica italiana. Ha vissuto sempre nel presente, immaginando il futuro. Questo è ciò che distingue un politico da uno statista: la sua visione e la sua capacità di innovare, restando sempre nel campo del liberalismo” ha detto dell’ex premier il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani che ha introdotto la seduta d’Aula dedicata alla commemorazione.
Il presidente Federico Romani: “E’ stato il grande mattatore della società e della politica”
“Ha avuto la capacità di anticipare e interpretare al meglio l’evoluzione della società italiana, logorata dagli anni del terrorismo, dalla guerra fredda e dal vento dell’antipolitica – ha sottolineato Federico Romani -. Con la sua ‘discesa in campo’ seppe dare una nuova prospettiva al Paese. E lo fece mantenendo sempre una forte vocazione popolare e un contatto diretto con gli italiani. Berlusconi per me fa rima con innovazioni, campioni, rivoluzioni. In ogni cosa che ha fatto nella vita: dall’imprenditoria alla comunicazione, dallo sport alla tv e ai giornali”.

Il capogruppo di Forza Italia, Figini: “Che Italia sarebbe stata senza di lui? Meno libera”
A ricordare Berlusconi anche il capogruppo di Forza Italia Fabrizio Figini: “Ha dedicato la sua vita all’Italia e alla difesa dei valori in cui credeva di più: la libertà e il garantismo. Era un liberale a tempo pieno, instancabile, che con spirito indomito ha segnato la fine del Novecento e ha inaugurato il nuovo millennio con il suo modo di fare politica, di vedere il mondo, di costruire il mondo. Che Italia sarebbe stata senza di lui? Senza paura di smentita possiamo affermare che sarebbe un’Italia meno libera”.
Il presidente Attilio Fontana: “Sintesi perfetta tra volontà e spirito pragmatico”
Berlusconi per il presidente della Regione Attilio Fontana ha incarnato i valori e la mentalità della Lombardia. “Un Grande Lombardo – ha ricordato nella sua commemorazione – interprete dei valori della nostra gente, capace di incarnare la perfetta sintesi fra volontà e spirito pragmatico dei lombardi. La cultura del fare, un “Presidente operaio” come lui stesso voleva definirsi, con la determinazione di volere sempre incidere grazie al temperamento indomito di chi non si arrende mai, di chi cerca sempre una soluzione, di chi lavora senza fatica e senza sosta per rendere migliore la vita – propria e altrui – scegliendo di “scendere in campo” e occuparsi della cosa pubblica”. Al termine degli interventi è stato osservato un minuto di silenzio a cui ha fatto seguito un lungo applauso.