Il Comune di Lesmo vuole la villa confiscata alla mafia

L'amministrazione sta pensando di acquisire al patrimonio la casa di via XXV Aprile.
casa confiscata alla mafia lesmo

Il Comune di Lesmo ripensa alla casa confiscata per mafia in via XXV Aprile. Lunedì 9 gennaio i carabinieri e la polizia locale hanno fatto un sopralluogo nella villetta da 600 metri quadri su tre piani con ampio giardino nei pressi del “centro commerciale” lesmese, poiché l’amministrazione sembra più che intenzionata a interloquire con l’agenzia che recupera questo genere di immobili per dargli una nuova funzione. Per ora il sindaco Francesco Montorio è stato abbastanza vago. “Dobbiamo valutare diverse ipotesi…sociali” ha scritto in un messaggio il primo cittadino, che potrebbe annunciare le intenzioni della giunta probabilmente la prossima settimana.

Il Comune di Lesmo vuole la villa e l’interesse di Lesmo Amica

Tra l’altro l’argomento in sé non è una novità assoluta poiché proprio Lesmo Amica, quando a governare il paese c’era il sindaco Roberto Antonioli aveva mostrato un certo interesse per la struttura per ospitare eventualmente i profughi. Un progetto che poi si è arenato poiché i locali risultano ancora occupati. Invece per un territorio come Lesmo il fatto più sorprendente è che sono ben tre in realtà gli immobili confiscati alle organizzazioni criminali poiché oltre a quello di via XXV Aprile, altre due abitazioni si trovano all’interno di Lesmo Green. Come detto proprio gli uomini dell’Arma di Arcore coordinati dal comandante Luca Carboni e la polizia locale con il suo capo Luciano Alberto hanno preso visione delle diverse strutture ed ora dopo il sopralluogo toccherà alla giunta di centrosinistra decidere quale progetto mettere in cantiere nella residenza che si affaccia sul provinciale e che attualmente è ancora occupata da degli inquilini. In un certo modo è una ripresa di qualcosa che era partito sempre con la stessa lista civica nel 2018. Nei prossimi giorni se ne potrà sapere di più.

Il Comune di Lesmo vuole la villa e l’appartamento di Correzzana

Inoltre una situazione simile si è verificata a Correzzana per un appartamento di via Kennedy confiscato alla mafia da Ansbc (acronimo di Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata), ora passato nel patrimonio comunale e da poco ristrutturato e messo a nuovo grazie a finanziamenti regionali. Quei locali saranno affittati e con il ricavato l’amministrazione guidata da Marco Beretta sosterrà le spese nell’ambito sociale come è stato rimarcato anche nell’ultimo consiglio comunale prima della pausa natalizia.